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A&G Avis pallavolo in serie C
“Abbiamo bisogno di sponsor per restarci” l’appello dell’allenatore
di Dora Carapellese
Grande trionfo per la squadra femminile di pallavolo di Argelato quest’anno promossa in serie C. Entusiasmo e grinta hanno accompagnato nèi scorsi mesi la squadra. Denis Gamberini, l’allenatore della squadra, ci racconta l’avventura.
A&G Avis, in serie C, come si è arrivati?
La squadra è nata circa sette anni fa in seconda divisione, con lo’ scopo di giocare e divertirci, non abbiamo pensato mai seriamente che si potesse arrivare dove siamo oggi. Siamo passati alla prima divisione restando per circa quattro anni poi abbiamo rischiato di entrare in serie D. Rischiato perché non avevamo delle basi stabili tali da poter mantenere la categoria. Poi crescendo tecnicamente due anni fa siamo arrivati in serie D. Quest’anno abbiamo iniziato con l’obiettivo di non scendere e invece per una serie di combinazioni siamo arrivati a vincere il campionato ed arrivare nella fatidica serie C.
Una vittoria per caso, quindi?
Direi inaspettata, quando abbiamo iniziato a vincere, abbiamo realizzato che potevamo vincere il campionato. Qualche titubanza l’abbiamo avuta, perché appunto come dicevo prima è difficile
mantenere la posizione se non si fanno investimenti economici maggiori e noi da questo punto di vista siamo un po’ sprovvisti.
Un lavoro di squadra dunque?
Abbiamo delle brave giocatrici siamo una squadra in cui non c’è una gerarchia strutturata, deCidiamo davanti ad una pizza quello che dobbiamo fare. Questo è uno dei motivi che ha portato questo risultato. Le ragazze fino all’anno scorso pagavano una quota per partecipare al campionato, questo la dice lunga sullo spirito che alimenta questa squadra.
Le ragazze hanno anche molto carattere. Il risultato è venuto perché c’è un forte spirito di squadra. Si sono identificate nella squadra del paese, cosa che non succede normalmente in una squadra della grande città, proprio perché può essere una delle tante.
Ci sono stati momenti di difficoltà?
Si a marzo, quando abbiamo preso coscienza della possibilità di salire. C’è stato un momento di disgregazione che ci ha portato tre sconfitte consecutive. Le ragazze erano poco motivate, così con una piccola strategia sono riuscito a riabilitarle psicologicamente. Ma la svolta per tutti, perchè anch’io ho avuto un momento di resa, è stata la partita a Carpi. Abbiamo vinto 3 a 2 con una squadra molto forte. È stata una partita sofferta, fino all’ultimo combattuta con grinta e decisione. Li ha vinto il gruppo.
Allenatore e anche un po’ psicologo?
In un certo senso, bisogna creare degli equilibri, ci sono dei soggetti più difficili da gestire ma la disciplina aiuta molto. È fondamentale e chiaro per tutti che lo facciamo per divertirci.
La mia tecnica di coinvolgerle tutte nel gioco, senza ruoli fissi o giocatrici titolari aiuta anche ad attenuare eventuali malumori. Nel calcio le chiamerebbero alchimie tattiche.
Un campionato semi professionista richiede un’organizzazione diversa. Come pensate di fare?
Si infatti le ragazze delle altre squadre a questi livelli percepiscono quasi degli stipendi. lo stes-
so non prendo nulla per allenare. Sicuramente dovremo aumentare le entrate pubblicitarie. Lo sponsor A & G ci ha riconfermato. Speriamo anche in un aiuto più attivo da parte del comune con la concessione di una palestra più adatta e, magari anche degli sponsor.
Il problema è anche mantenere le giocatrici. Molte di loro sono corteggiate dai paesi vicini che hanno disponibflità economiche maggiori. Siamo un po’ la cenerentola della situazione. Il nostro obiettivo, comunque da tener presente, è creare un movimento che sia di aiuto al paese.
Nel fare questo abbiamo avuto questo risultato e ne siamo fieri.