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BOTTIGLIE e NUVOLE. La statistica creativa applicata ai rifiuti
Uno degli argomenti preferiti dal Comitato A.P.A. atto a dimostrare il fallimento della metodologia porta a porta in vista del referendum è la continua contestazione delle cifre e dei risultati forniti da Geovest riguardo questo primo periodo di sperimentazione.
Sopravvissuto all’incontro tenutosi ad Argelato venerdì 17 ottobre, ho voluto con questo articolo chiarire alcune posizioni riguardanti quanto detto da membri dell’APA collegandolo ad un mio breve intervento finale.
I dati riguardanti l’ultimo periodo del 2008 espressi da Geovest, fondamentalmente, hanno messo in evidenza una percentuale di differenziato del 75%, molto superiore alle aspettative e questo nonostante parte della popolazione “remasse contro”.
All’interno di tutto ciò, APA ha contestato questa percentuale asserendo che Geovest, in malafede si suppone, avrebbe alterato le statistiche non avendo conteggiato la grande (sic!) quantità di indefferenziato dispersa nei cassonetti dei comuni limitrofi che, nel caso fosse stata compresa nel calcolo, avrebbe portato a percentuali molto più basse e quindi inficiato il successo di tutto il porta a porta. Per smentire questa dichiarazione di APA, oltre al mio breve intervento finale funestato da scene degne del miglior teatro d’avanspettacolo, vorrei cercare di chiarire il tutto e porre, se possibile, la parola fine alla diatriba sui numeri.
Per fare questo, ho estratto i dati riguardanti i rifiuti raccolti, sia per il 2007 che per il 2008 da queste tabelle
Tolti i primi mesi del 2008 durante i quali ancora poche famiglie praticavano il “porta a porta”, ho preso in considerazione soltanto il periodo maggio - luglio con la raccolta già ampiamente avviata, confrontandolo con lo stesso del 2007. I dati, espressi in Kg ed estratti dalle tabelle sopra citate, sono la risultanza delle “pesate” dei rifiuti effettivamente raccolti e differenziati per tipologia.
Ho supposto che, dovendo Geovest rivendere il differenziato e pagare lo smaltimento dell’indifferenziato, i pesi citati siano, almeno quelli, corretti.
Nella figura qui sotto si vede che nel 2007, per una raccolta media mensile nel periodo suddetto di 571.000 Kg, la percentuale di differenziato, ottenuto con la raccolta a cassonetto, è stata del 46,6 %
Nello stesso periodo del 2008, ad una raccolta totale mensile di 471.000 Kg è corrisposta una percentuale di differenziato del 78,9 %, vedere la figura successiva, molto migliore dei risultati sperati e passibile di ulteriori miglioramenti.
Ora, secondo la teoria dell’APA, confrontando la raccolta totale nello stesso periodo maggio - luglio, nel 2008 mancano “statisticamente” all’appello circa 100.000 Kg. di immondizia. Si passa infatti da 571.000 a 471.000 Kg. Secondo questa teoria, questa differenza farebbe capo ai rifiurti dispersi da zelanti cittadini nei cassonetti di altri comuni o abbandonati sul territorio. Sempre secondo APA, questi 100.000 kg sarebbero stati intenzionalmente sottratti ai conteggi e, se rimessi in gioco, avrebbero abbassato di molto tutte le percentuali appena esibite e confutato il successo di tutto il porta a porta.
Proviamo ora seguire la strada suggerita da APA aggiungendo i 100.000 Kg di rifiuti “dispersi” alla parte indifferenziata, facendola quindi passare a 199.000 Kg. Dalla figura qui sotto si vede che, nonostante questa aggiunta, la percentuale di differenziazione passa al 65% che, tenendo conto di quanti la fanno, è comunque molto alta. Possiamo dire che, nonostante il boicottaggio, ha funzionato piuttosto bene ?
Ora, però, vediamo dovè l’errore di “valutazione”, ovviamente fatto in buona fede, di APA.
APA ha considerato, o dato per scontato, che i 100.000 Kg. mancanti fossero soltanto composti di rifiuti non ulteriormente differenziabili. Cioè la produzione di quanti, separato il differenziabile tramite i contenitori di vetro, carta, plastica e umido posizionati in strada, si disfacevano dell’indifferenziato rimasto, l’equivalente del bidone grigio, tramite i cassonetti di altri comuni.
Questa ipotesi, diciamo molto ottimistica, si basa sul fatto che i componenti di APA, (tutti ?), molto coscienziosamente, differenziano tutto tramite le campane e buttano il resto nei comuni limitrofi… ma sarà così per tutti ?
Ora, buttiamo via per un attimo la statististica e tentiamo di fare una analisi “matematico-sociologica” sull’immondizia, facciamo finta per un istante che il porta a porta non si riferisca alla raccolta dei rifiuti ma alla trasmissione del buon Sig. Vespa. Prendiamo il sociologo di turno, un sondaggio del Sig. Mannheimer… giacché ci siamo prendiamo anche la signora Alba Parietti che non guasta mai, e tentiamo di leggere fra le righe, pardon, tra i sacchetti.
(…)
La stragrande maggioranza di quanti contestano la raccolta porta a porta, e qui non sto parlando dei membri dell’APA ma della famosa massa, non è sicuramente spinta da pulsioni etiche.
Prendiamo a prestito WikiPedia
“L’etica è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Si può anche definire l’etica come la ricerca di uno o più criteri che consentano all’individuo di gestire adeguatamente la propria libertà“
In riferimento a questo e per chi era presente all’incontro del 17 ottobre, guardate come è terminato l’intervento del rappresentante della Provicia per l’ambiente della provincia.
Nel suo contributo non parlava di sforzi da fare, non parlava di oneri per le persone, di quanto fosse difficile o faticoso ottenere certi risultati. Contava solo il risultato. Tutto era incentrato sui risultati ottenuti o da ottenere. Tutto su come risanare il nostro personalissimo ecosistema. Parlava di obbiettivi da raggiungere, da raggiungere insieme, di meno discariche, (avete visto in quanto poco tempo si è riempita quella davanti al CenterGross ?) di assenza di inceneritori, di riciclaggio di materiali e di oggetti, di ricerca utopica del “rifiuto zero”.
Poi, avrà anche snocciolato qualche grafico di troppo per la platea di riferimento, ma c’è mancato poco che venisse fischiato… Eh già, perché parte della platea, facente parte di quella massa critica di cui si parlava prima e la totalità della massa critica stessa, non è minimamente interessata all’ambiente nel quale vive, alle aspettative di futuro, (che non ne abbiano ? Sentiremo Mannheimer) di un eventuale futuro felice per sé e per i propri discendenti… Quella massa è soltanto interessata al “paghèr”, al “magnèr”, e a quant’altro faccia minimamente rima con “…èr”
E secondo chi ora sta leggendo, questa massa, differenzia e diligentemente butta l’indifferenziato che resta, o fa tutto un pacchetto nella sportina della spesa e se va bene butta tutta la “misticanza” nei cassonetti degli altri ? E se va male e la notte è particolarmente buia, in mezzo alla strada ?
Quindi, se usassimo un calcolo matematico- sociologico, potremmo dire che la percentuale di eticità è direttamente proporzionale al periodo di adesione al porta a porta ? E che quindi quelli che hanno aderito fin dall’inizio sono stati spinti unicamenti dal fatto di crederci ? C’era gente che non vedeva l’ora che il porta a porta venisse implementato anche ad Argelato. Perché ci credeva. Perché aveva una forte spinta etica. Perché nei paesi civili c’era già…
E possiamo anche dire, forse, che chi tra gli ultimi ha ritirato il bidone grigio, lo ha fatto anche, o solo, per non avere l’aumento in bolletta ? E che forse continua a non usarlo ? E che forse usa i sacchetti dati gratuitamente dal Comune, tipo quelli gialli della plastica, per metterci dentro di tutto e abbandonarli in mezzo alla strada ? E che forse riempie i vecchi sacchi grigi del rusco di erba tagliata e li posa di fianco ai cassonetti di umido fregandosene sia del giorno di raccolta sia del fatto che il sacco grigio non sia biodegradabile ? E che forse, dopo che i ragazzi del campo estivo della parrocchia di Funo, che magari vanno anche a scuola con i loro figli, questa estate avevano ripulito l’area intorno ai cassonetti, sono già lì due ore dopo a buttare sacchetti per il rusco profumati e con i laccetti in tinta ? E che forse i promotori del comitato APA hanno consigliato a tutti di non prendere i bidoni, e molti non li hanno presi, e loro invece alla fine sì, sul filo di lana…. Non è forse l’APA paragonabile alle banche che hanno appioppato le obbligazioni Parmalat ai pensionati due giorni prima del crack ?
E ora i pensionati lanciano invettive verso il Comune tiranno…
Ora, Se mettessimo in un scala etica da un lato chi compie tutto questo ed è ovviamente contrario al porta a porta, e dall’altro chi si ostina a cercare di differenziare il più possibile, a costo di tagliare in due i contenitori del latte COOP con il coltello del pane per separare la carta dalla plastica, secondo voi, i 100.000 kg di rifiuti mancanti all’appello e abbandonati in giro, a quale categoria di produttore sarebbero associati ? Quanti secondo voi sarebbero provenienti da chi ha già riciclato il riciclabile e quanti da chi butta tutto insieme ?
Secondo la mia ipotesi del “tutto misto” quindi, nel caso i 100.000 Kg di rifiuti mancanti fossero stati conteggiati da Geovest, avrebbero avuto statisticamente la stessa composizione di tutti gli altri e pertanto, nel caso fossero stati differenziati, avrebbero, come da figura qui sotto, prodotto almeno le stesse percentuali.
Dando, alla fin fine, circa il risultato riportato qui sotto
Ma ora torniamo al titolo di questo intervento: “Bottiglie e nuvole”
Venerdì sera, dopo l’incontro, fuori dalla sala del teatro, l’APA in persona ha continuato a darmi dell’ignorante, a dirmi “stai zitto” e a raccontarmi per molte volte di seguito una buffa storiella su una bottiglia mezza piena e mezza vuota che ha risvegliato in me perduti ricordi adolescenziali, il fantomatico “gioco della bottiglia“.
Cito a memoria…
“Ciao, posso stringerti la mano nonostante le diverse opinioni ?”
“Stai zitto !! Cosa vai ad intervenire se non sai niente !!”
” …eh ?… come ?…”
“Se tu hai una bottiglia con mezzo litro di acqua e mezzo di vino, quanto vino c’è dentro in percentuale ?”
E io: “il 50 %, ok…”
“e se io tolgo tutta l’acqua, che percentuale diventa il vino nella bottiglia, eh, eh, ehhh ?”
E io, “il 100%”
“E la quantità di vino è cambiata ?”
“No…”
“Hai visto ? E allora stai zitto… hai visto ? Cosa intervieni… e poi (quella brava persona) del sindaco alla fine ha anche appoggiato la tua tesi rivolto a quel branco di ignoranti… chissà cosa avranno capito poi ?…”
(…)
Da alcune parole del dialogo, e per chi vecchia volpe sa leggere tra le righe, si evince la stima che APA ha nelle capacità elucubrative dei propri sostenitori. Che la massa critica si sia trasformata in massa informe ? O in massa votante ?
E intanto io lì, sotto quella pioggerellina d’autunno che continuava a bagnare la mia testa vuota, rimuginavo tra me e me maledicendo la mia inettitudine, la poca mobilità delle mie sinapsi e tutto il tempo perso sopra i libri… ma intanto pensavo alla bottiglia. E c’era una cosa che non capivo e di cui non mi capacitavo.
“… ma come avrà fatto a togliere tutta l’acqua dalla bottiglia ? E a lasciare il vino, da solo, a prendersi il 100 per cento tutto per lui ?…”
“Che ne avesse per caso differenziato il contenuto ?”
Perché se non separo l’acqua dal vino e tolgo genericamente mezzo litro di liquido, di vino, continuo ad averne comunque e sempre il 50% !
E ora, visto che per me che sto qui a scrivere è molto tardi e gli occhi reclamano riposo, auguro la buonanotte a tutti quelli che tutte le sere, armati dei loro alambicchi, si mettono lì a distillare e a tentare di separare l’acqua dal vino, la verità dalle panzane, la luce dal buio.
P.S.
Alla fine, permettetemi di dire due parole finali sul sindaco, questo sindaco. Denigrato, criticato e offeso perché ha osato barattare tonnellate di immondizia con posti di lavoro.
“Sempre per i solitiiiiii…”
Diranno dal fondo della sala.
Mah….
Questo sindaco… Già, questo sindaco, purtroppo, ha il solito maledetto difetto. Quello di sempre e di tutti quelli come lui. E’ comunista.
E andando a citare Giorgio Gaber,
“Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.”
prosit
-Buonasera sig.Lube; il suo articole è ottimo per una campagna referendaria del no, peccato che vi siano una serie di errori!!il non calcolare i rifiuti che hanno preso il volo verso altri comuni torna comdo solo al sindica ( cosi fà volare le sue mirabolanti percentuali del porta a porta)— cito da suo articolo: E che forse riempie i vecchi sacchi grigi del rusco di erba tagliata e li posa di fianco ai cassonetti di umido fregandosene sia del giorno di raccolta sia del fatto che il sacco grigio non sia biodegradabile ? E che forse i promotori del comitato APA hanno consigliato a tutti di non prendere i bidoni, e molti non li hanno presi, e loro invece alla fine sì, sul filo di lana…. Non è forse l’APA paragonabile alle banche che hanno appioppato le obbligazioni Parmalat ai pensionati due giorni prima del crack ?—- Per i sacchetti deve sapere che la stessa GEOVEST ha dato informazione ai cittadini che si possono usare sacchetti biodegradabili(non sono biod:nemmeno quelli dati da geovest per l’organico) in quanto poi una macchia rompe questi sacchetti facendone fuoriuscire il contenuto. 2° il comitato APA ha detto di non ritirare i bidoni ma poi dopo lo SCANDALOSO RICATTO del sindaco, APA ha immediatamente diffuso un volantino dove diceva di ritirare il bidone vista la minaccia del sindaco!! lei più che una persona informata mi sembra una persona che 1° non ha mai differenziato fino all’arrivo del porta a porta 2° ideoligicamente schierata e che facilemnte si affianca a quello che crede il potere!!! 3° e’ fin troppo facile e demagogico farsi grandi nel dire che si sono dati dei posti di lavoro! i soldi sono i nostri e non del sindaco, e se non lo sà ci sono famiglie che veramente non arrivano alla fine del mese ( propaganda Komunista) spieghi a loro che presto dovranno spendere di più sì ma per dare posti di lavoro ad altri!!! Ultima cosa.. prima di raccontare CON GRANDE FALSITA’ ciò che vi siete detti lei e il signore di APA.. si guardi in giro!! io ero lì all’uscita del teatro e le cose non sono andate come dice lei mi spiace dirlo ma lei E’ BUGIARDO!!! e crede con le sue menzogne di convincere il popolo del SI’ a votare contro raccontandogli che APA sminuisce i suoi iscritti!! BUGIARDO E SI VERGOGNI! SPERO DI INCONTRARLA IN UNA PROSSIMA ASSEMBLEA E RACCONTARE A TUTTI LA SUA FALSITA’! SE QUALCHE COMPONENTE DI APA LEGGE QUESTO FORUM (SPERO DI NO) SAPPIA CHE IL SIGNORE CHE HA SCRITTO QUESTO ARTICOLO E’ QUEL “SIGNORE” CHE HA FATTO UN’INTERVENTO AD ARGELATO SMENTENDO LE CONTESTAZIONI DI APA SULLE PERCENTUALI… POI ALL’USCITA HA CHIUSO IL SUO DIALOGO CON DUE RAPPRESENTANTI DI APA SALUATNDOLI AMICHEVOLMENTE E STRINGENDO LA MANO AD ENTRAMBI!!!!!! ” LUBE LUBE!!! NON SI RACCONTANO LE BUGIE…. ANCHE SE SCRIVI DI NOTTE E I TUOI OCCHI RECLAMANO RIPOSO”.