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Cos’è l’alcool

Si tratta di una sostanza in ogni caso tossica che ha una grossa capacità di indurre dipendenza, superiore a quasi tutte le droghe. I giovani, le donne e gli anziani sono spesso più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche, perché il loro organismo ha maggiori difficoltà a metabolizzare l’alcool. Contrariamente a quello che spesso si ritiene, il suo uso non è utile al corpo umano ed è fonte di danno per le cellule di molti organi, tra cui i più colpiti sono il fegato ed il sistema nervoso centrale.
Gli effetti che l’alcool produce sono molto diversi da persona a persona e sono collegati alla quantità presente nel sangue. Il tasso alcolemico rappresenta la quantità di alcool presente nel sangue e si misura in grammi per litro. Un tasso alcolemico di 1 g/I indicherà quindi che in ogni litro di sangue è presente un grammo di alcool.
Molti sono i fattori che incidono sul tasso alcolemico delle persone come per esempio il sesso, l’età, la corporatura, l’abitudine a bere alcolici, le modalità di assunzione e naturalmente la gradazione alcolica delle bevande assunte.
Se invece che a digiuno l’alcool è assunto a stomaco pieno, si allunga sia il tempo di salita al valore massimo che il tempo di permanenza in tale valore. C’è anche una gran differenza di comportamento tra le diverse bevande: l’alcool contenuto nella birra o nel vino è assorbito più lentamente rispetto a quello di grappa o whisky; l’assorbimento dell’alcool è inoltre favorito dall’anidride carbonica dei vini frizzanti. L’alcool produce effetti negativi agendo sulle funzioni cerebrali, ed in particolare sulla percezione, sull’attenzione e sulla capacità di elaborare e valutare le distanze. Ovviamente, questi effetti sono particolarmente pericolosi per la guida perchè si ha una sottovalutazione generale dei pericoli, si hanno dei tempi più lunghi di reazione e minore capacità di concentrazione, una grossa difficoltà di percezione delle distanze e delle velocità e alterazione delle capacità visive.
Questi valori sono indic’ativi perché spesso entra in gioco la diversa sensibilità delle persone a tali valori, e soprattutto la velocità con la quale essi aumentano. Le alterazioni delle funzioni psichiche e sensoriali, rilevanti per la guida, possono, infatti, innescarsi a valori diversi da quelli standard: ci sono persone che si ubriacano più facilmente di altre, e non sempre questa variabilità di reazioni dipende dall’abitudine o dall’assuefazione all’uso di alcolici; anzi spesso sono i soggetti che abusano di alcool quelli che per primi e più intensamente ne subiscono gli effetti negativi.

Interazione tra alcool, farmaci e droghe
Molti farmaci, in primo luogo tranquillanti ed ansiolitici, ma anche antidolorifici, alcuni àntistaminici, perfino sciroppi per la tosse , interagiscono con l’alcool, potenziàndo re­ciprocamente gli effetti negativi, con note­voli disturbi a carico dell’attenzione ,e della percezione, ancor più rilevanti in una situa­zione di stanchezza, stress e mancanza di s<;)Ooo, Glieftetti negativi cumulativi sono invece sicuri ed “automatici” con tutte. le sostanze psicotrope, anfetamine, hashish, marijuana, eroina, ecc.

L’alcool e la guida
Quando si parla di “guida in stato d’eb­brezza” s’immagina sempre un guidatore completamente ubriaco, che guida con una mano e con l’altra regge una bottiglia di liquore: si ritiene quindi che a noi una circo­stanza del genere non potrà mai capitare. la realtà non è questa: basta ingerire dosi anche relativamente basse di alcool per trovarsi in Quella strana situazione in cui ci si sente perfettamente invincibili. Proprio questo è lo stato d’ebbrezza. Una condizio­ne ancora lontana dallo stato d’ubriachezza, ma che non è meno nociva alla sicurezza durante la guida, proprio perchèin seguito alla temporanea “euforia” provocata dall’al­cool si guida più spavaldamente, si sottovalutano i pericoli, soprattutto, si azzardano manovre che altrimenti non si tenterebbero mai. Oltretutto, i riflessi sono notevolmente rallentati, il problema più grande è che il soggetto non ne è consapevole.

Cosa dice la legge
La normativa attuale italiana stabilisce come valore limite legale il tasso d’alcolemia di 0,5 g/Iitro. l’arI. 186, che regola menta ap­punto questa fattispecie, è uno dei pochi articoli del codice della strada che prevede sanzioni di tipo penale. Infatti, in caso di guidq con tasso alcolemico superiore a quel valore, è previsto l’arresto fino ad un mese e l’ammenda da 258,00 a 1.032,00 euro. All’accertamento del reato consegue la san­zione amministrativa accessoria della so­spensione della patente da Quindici giorni a tre mesi, che diventa da un mese a sei mesi quando lo stesso soggetto compie più viola­zioni nel corso di un anno. l’accertamento è condotto con un etilometro, misurando la quantità d’alcool presente nell’aria espirata ed effettuando due misurazioni successive, distanziate di 5 minuti. l’etilometro è dota­to di stampante che registra i risultati. Non è necessaria la misurazione con l’etilometro quando il soggetto presenta segni così evi­denti di ebbrezza da renderla inutile; in tal caso, il giudice davanti al quale sarà condot­ta la causa penale, valuterà le prove fornite dagli accertatori.
l’eventuale rifiuto di sottoporsi ali’ accerta­mento del tasso alcolemico comporta pra­ticamente le stesse sanzioni, con l’arresto fino ad un mese, l’ammenda da 258,00 a 1.032,00 euro e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente.

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