Gli articoli dei lettori

Gli estremi che si toccano

Quest'anno i festeggiamenti dell'anniversario della liberazione sono stati all'insegna dell'unità nazionale.

Il 25 aprile è appena trascorso e come ogni anno si è giustamente ricordata la liberazione dell’Italia dall’invasore germanico. Da molti questa data viene anche confusa con la fine della seconda guerra mondiale, almeno nel nostro paese. Non è così.
La guerra, almeno la guerra civile tra italiani proseguì ancora per molti mesi, con i vincitori che stanarono i vinti “prelevandoli” direttamente da casa loro.

Ma siccome la storia la scrivono i vincitori, di questa mattanza se ne è sempre parlato poco. Io ad esempio ho fin da piccolo sentito parlare dei fratelli Cervi, uccisi dai Fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943. Anche quest’anno, in occasione dei festeggiamenti per l’annivarsario della Liberazione, la Rai ne ha mandato in onda un documentario.
Ma nessuno qui nel nostro Comune menziona mai la strage di Argelato. Eppure se ne trova traccia anche su Wikipedia oltre che in libri di Giampaolo Pansa e Bruno Vespa.

L’11 e il 12 maggio del 1945 - a guerra finita - 17 persone furono seviziate e poi massacrate a colpi di roncole, vanghe e zappe nelle campagne di Argelato. 7 di esse erano i fratelli Govoni, di Pieve di Cento. Come i Fratelli Cervi, furono “prelevati” da casa loro dove non fecero più ritorno. Oltre ai fratelli Govoni, quattro Bonora in tre generazioni: Alberto, Cesarino e Ugo, rispettivamente nonno, padre e nipote oltre al cuginetto Ivo. Inoltre Bonvicini Alberto, Caliceti Giovanni, Mattioli Guido, Pancaldi Guido, Testoni Vinicio, Malaguti Giacomo.

Nell’immediato dopoguerra la cieca ferocia di alcuni “patrioti” che fino al giorno prima avevano combattuto contro gli spietati aguzzini nazisti, si rivolse - ad armi deposte - verso i propri concittadini la cui unica colpa (e solo per alcuni) è stata di essersi schierati dalla parte sbagliata.

In totale furono 128 le persone “prelevate” da casa e uccise senza un processo, ma solo per placare un intenso desiderio di vendetta e di molti di loro non sono mai stati trovati nemmeno i resti. Dal momento che i concetti primitivi di fascismo e comunismo sono stati quasi del tutto abbandonati e prendendo atto che non c’è comune emilliano che non abbia una strada o una piazza intitolata ai fratelli Cervi, non potremmo qui ad Argelato intitolare una strada ai fratelli Govoni?

 
48 commenti all'articolo

chiedi ai vecchi cosa fevero i bravi fratelli govoni e chi uccisero per un pezzo di terra.

# 1 peggy il 04 mag 2009 alle 08:36

Se approfondissi la storia, sapresti che i fratelli Govoni si sono macchiati di crimini durante il fascismo, andavano in giro per le nostre campagne a menare ed anche ad uccidere le persone che non la pensavano come loro (es. la Venenta), mio nonno me lo raccontava sempre!
Il revisionismo storico fa male a tutti, la storia è già stata scritta e non ha bisogno di essere modificata, non mi sembra il caso di mettere sullo stesso piano chi è morto per la democrazia e la serietà con quelli che difendevano la dittatura, la violenza, l’arroganza e la stupidità.
Quei personaggi sgradevoli non meritano certo di essere ricordati dedicandogli una strada o una piazza! BASTA COL REVISIONISMO

# 2 davide75 il 04 mag 2009 alle 08:51

Da quanto mi risulta i fratelli che collaboravano con i fascisti erano solo 2. E comunque non è affatto un buon motivo per fargli fare quella fine, a guerra finita ed armi deposte.
E’ curioso poi che si gridi “basta con il revisionismo” e poi si pretenda che il centro destra partecipi alla commemorazione del XXV aprile.
Se il tuo candidato sindaco volesse dare qualche segno di cambiamento magari potrebbe cominciare con il distinguersi da coloro che mettono sempre la ragioni da una sola parte.

# 3 max il 04 mag 2009 alle 09:12

Secondo te i Govoni avevano delle valide ragioni per compiere le loro porcate, non mi pare proprio.
C’è una sostanziale differenza tra ricordare la storia, riferendosi a tutti gli avvenimenti accaduti da ENTRAMBE LE PARTI (come è giusto che sia) e mettere sullo stesso piano chi combatteva per la libertà e chi per la dittatura!
Infatti molti politici di destra, durante le manifestazioni del XXV aprile, hanno dichiarato proprio quello che ho esposto sopra.
Quindi non facciamo confusione tra ricordare gli avvenimenti (quello che per fortuna, ha fatto la destra quest’anno) e revisionismo.
Per tutto quello che non riguarda la storia hai ragione: bisogna smetterla di mettere la ragione sempre dalla stessa parte, questo però vale per tutti!
ciao

# 4 davide75 il 04 mag 2009 alle 09:44

Oh mio dio grillino…cosa sei andato a tirar fuori???!!!…la guerra civile crea faide che non si possono concludere con una stretta di mano. Il 25 aprile ha ridato la Libertà all’Italia, quindi è giusto dedicare Vie per chi è morto per la Libertà (es. frat Cervi)…Sbagliato è dedicare vie per chi è morto in faide frutto della crudeltà di una guerra civile, dove è impossibile dare una ragione (es frat Govoni)… Ora, anzichè preoccuparsi di revisionare la storia, bisogna preoccuparsi di non commettere gli errori del passato…il 25 aprile ci lasciarono un’Italia Libera e Domocratica…ci lasciarono la Speranza e I Valori per un futuro migliore…il 25 aprile deve ricordare questo e non le vittime di una faida.

# 5 Anonimo il 04 mag 2009 alle 15:56

Nell’intervista a Klaus Davi su YouTube il senatore del Pdl
 assolve il Duce, “blando” sulle leggi razziali, e i repubblichini
Dell’Utri: “Mussolini troppo buono 
Le veline meglio delle telegiornaliste
ROMA - “Le veline laureate e preparate politicamente sono di gran lunga più apprezzabili di alcune telegiornaliste che non conoscono l’italiano”. Ma soprattutto Benito Mussolini non fu “un dittatore spietato e sanguinario”, perse la guerra perchè fu “troppo buono”, fu “blando” sulle leggi razziali e, infine, i repubblichini furono “i partigiani di destra”, perché lottarono per un ideale. Sono alcune delle dichiarazioni del senatore del Pdl Marcello dell’Utri, intervistato da Klaus Davi per il programma Klauscondicio.
Questa delirante intervista la trovate su Repubblica .it.

# 6 Giordano il 04 mag 2009 alle 17:37

Della mia infanzia ho un ricordo che ancora oggi è vivo, mio nonno che mi raccontava della guerra, del fascismo, delle persecuzioni nei confronti di gente che non aveva fatto niente.
Mio nonno non è mai stato un comunista, era un cattolico, che non ha mai fatto politica ma era sconvolto dalle ingiustizie, dalla prepotenza dall’arroganza delle camicie nere ecc. tanto che a volte, dopo tanti anni non riusciva a parlarne. Mio nonno è andato a votare sempre e mi diceva di farlo sempre, anche di fronte ai referendum più stupidi, di esprimere il mio parere perchè quando questo non si poteva fare non contavi niente. Si viveva in una società in cui nessuno contava niente, tranne il grande capo.
Le sue parole, le sensazioni che mi ha trasmesso le ho dentro e resto senza parole di fronte a questo revisionismo che serve fondamentalmente a giustificare l’arroganza politica di chi ci governa.

# 7 grrr il 04 mag 2009 alle 19:01

Bravo grrr, finalmente ne hai detta una giusta che sottoscrivo in pieno.
Sottoscrivo anche il “cosa sei andato a tirar fuori” che leggo poco più sopra.
Una conversazione su fatti conosciuti tramite wikipedia portano, dopo 60 anni, al nulla assoluto e a un pressapochismo disarmante.
Meglio tacere.

# 8 Cristian il 04 mag 2009 alle 21:18

Ho esitato un po’ prima di scrivere un altro commento. Francamente, l’auspicio dell’inventore, direttore, primo redattore, animatore, factotum, di “Argelato.info” affinchè alcuni commentatori stiano alla larga, insomma una specie di invito alla “normalizzazione” degli interventi, un appello all’autocensura, mi avevano fatto cadere le braccia. Eppure l’invito a tutti è allettante: “(Argelato.info) è infatti uno spazio libero a chiunque per far conoscere la propria opinione e confrontarla con quelle di altri”. Manca la coerenza. Si può o non è accettabile disturbare il manovratore? Beh, non voglio correre rischi e premetto che sono d’accordo con l’articolo di Max e naturalmente avvilito e scoraggiato (ma lo sapevo) per i commenti fino ad ora scritti. Se posso riassumere, le opinioni mi sembra siano queste: A) non possiamo accomunare chi si è battuto per la libertà e la democrazia a coloro che difendevano la dittatura; B) basta con il revisionismo; C) i Govoni avevano compiuto nefandezze (anche Ida?, tutti?) e pertanto hanno meritato il trattamento e guai a pensare di dedicare loro anche solo una targa ricordo; D) lo ha raccontato il nonno e pertanto è vangelo. Alla base del dissenso politicamente colretto, c’è il falso storico che i comunisti abbiano combattuto il nazifascismo per fondare uno stato democratico occidentale, mentre in realtà volevano fondare uno stato totalitario e, ça va sans dire, comunista, uno stato mille volte peggiore di quello fondato da mussolini, che governava col manganello e l’olio di ricino gratis per i dissidenti. Tanto per la chiarezza. Questo l’agiografia della resistenza non lo dice ma ci sono testimonianze, fatti e documenti. Un documento, tratto da “Il Giornale” voglio renderlo noto “trascrivendo il testo del volantino -affisso per le vie di Udine il 6 aprile 1945 - così che i lettori sappiano di cosa stiamo parlando: Cittadini! È giunto il momento di parlarci chiaro! L’Armata Rossa di Stalin, dopo aver tenuto testa da sola al nazifascismo, ora ha ormai definitivamente sconfitto le orde di Hitler e si appresta, attraverso la Slovenia comunista a liberare questo Friuli, che è legato alla Slovenia indissolubilmente da secoli. Friulani! Dovete comprendere che il diritto dei nostri fratelli sloveni a raggiungere il sacro confine del Tagliamento è pienamente giustificato da ragioni storiche, geografiche ed etniche! Grandi vantaggi avrà il nostro popolo, tanto a noi vicino, che vedrà, dopo secoli di oppressione clerico-capitalistica, la rivoluzione proletaria prendere il comando, dopo aver stroncato inesorabilmente chi ad essa oserà opporsi per consolidare gli antichi privilegi!|Friulani! Solo il comunismo di Stalin che tra poco sarà tra voi con le vittoriose armate rosse potrà darvi giustizia e libertà, stroncando con ogni mezzo lo sfruttamento dei capitalisti che vi opprimono. La Federazione Comunista di Udine». Colpisce subito la mistificazione storica: nella sua travagliata esistenza il Friuli «legato alla Slovenia indissolubilmente da secoli», fu romano, bizantino, longobardo, finì sotto l’influenza della Baviera, Carinzia e Venezia. Fu austriaco, francese e fu parte del Regno del Lombardo-Veneto. Infine, fu annesso all’Italia nel 1866. Mistificazióne è anche attribuire alla sola Armata rossa «di Stalin» la vittoria sulle «Orde di Hitler; Infame menzogna era promettere che «il comunismo di Stalin» avrebbe portato giustizia e libertà. Ma quello che mette i brividi è l’iniziale «Parliamoci chiaro cui segue la minaccia: chi si oppone alla annessione del Friuli alla Jugoslavia di Tito sarebbe stato «inesorabilmente stroncato». E così fu. Tra il maggio e i gno del ‘45 migliala di italiani che intendevano restare italiani furono gettati nelle foibe o deporta nei campi croati e sloveni, dove morirono quasi tutti. Immane macello che ebbe i suoi prodromi a Porzus dove un centinaio di partigiani «rossi» della br Garibaldi (confluita nel IX Corpus sloveno di Tito al comando di Mario Toffanin e con l’avallo della federazione di Udine del Pci, torturò e massacrò 19 partigiani «bianchi» della brigata Osoppo che si opponeva alla annessione della valle del Natisone alla Jugoslavia. Nel ‘51 la Corte di Assise di Lucca condannò gli assassini: Toffanin, che nel frattempo era fuggìto in Jugoslavia, la fece franca. Graziato da Pertini, godè fino alla sua morte, nel 2000, di una pensione italiana. Che schifo. Sì, che schifo.
Paolo Granzotto - Il Giornale - giugno 2002″. Ci sarà spazio, spero, anche per commentare le altre opinioni elencate.

# 9 lirero il 06 mag 2009 alle 17:03

BASTA CON IL REVISIONISMO! Così concordemente si sono espressi coloro che hanno commentato l’articolo di Max. Si rivela un conformismo deleterio che non consentirebbe la storiografia stessa poichè si tratta non di negare il valore della resistenza, pur con i suoi limiti territoriali e con risultati luce/ombra, ma di verificare se ci siano state eventuali omissioni. Pansa ai suoi detrattori risponde che il suo è un lavoro di completamento: http://www.storialibera.it/il_sabato/il_sabato_view.php?id=681
La storia non può essere raggirata, le sue scorie riaffiorano prima o poi e non si possono nascondere sotto il tappeto ideologico. Noi siamo usciti da una dittatura fascista, non da una comunista ma è sicuro che il rifiuto sia del fascismo come del comunismo può essere il solo viatico per il superamento di un secolo connotato dalle più disumane dittature. L’Italia del dopoguerra si è definita una repubblica antifascista ma è stata anche, ed in maggior misura data la situazione internazionale ed il rischio reale, una repubblica anticomunista fin da quando De Gasperi pose il paese al centro di questa doppia ripulsa. Questa dovrebbe essere la coscienza etica che potrebbe accomunare tutti gli italiani ma la sinistra (comunista) resta legata al ciarpame ideologico del passato, una devastazione mentale irrisolta. Se qualcuno prima di scrivere “basta revisionismo” avesse pensato che senza il revisionismo kruscioviano, che molti ha spiazzato e moltissimi irritato, oggi l’unità potrebbe ancora commemorare la morte di stalin con queste parole, esattamente come fece: ” E’ MORTO STALIN - Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell’umanità”. Ma forse si tratta di gente che legge con totale approvazione quanto ancora si scrive ora sulla rete, frasi come questa riferita al rapporto Krusciov:” quell’ignobile operazione controrivoluzionaria e anticomunista”. Ecco un motivo che spiega l’intolleranza al revisionismo.

# 10 lirero il 06 mag 2009 alle 22:13

“GLI ESTREMI CHE SI TOCCANO” Commento qui perchè non riesco a farlo entrando nell’articolo.
Basta al “revisionissmo storico” non vuol dire giustificare lo stalilismo, come vuol far credere l’amico lirero. Tutte le dittature (Hitler, Stalin, Mussolini, Pinochet, Saddam, ecc..) sia nere che rosse, sono da condannare senza mezzi termini, quindi mi sembra fuori luogo affermare che il fascismo è stata una dittatura LEGGERA rispetto alle altre! (mi pare che l’olio di ricino fosse molto utilizzato dai fascisti e poco gradito alle loro vittime).
Queste dichiarazioni dovresti farle a quelle persone che hanno perso dei pareti per colpa dei tuoi “miti” del passato (dico miti perchè 1000 volte più bravi dei comunisti sovietici, come hai scritto…..ti dovresti solo vergognare a fare certe affermazioni).
Se avessi vissuto, anche solo per 10 minuti, in quella che quei “pagliacci vestiti di nero” chiamavano l’era fascista, non avresti certo fatto quei commenti.
Nel tuo commento non hai descritto quello che i fascisti, in nome della italianizzazione forzata, facevano in Istria durante il ventennio fascista: crimini, stragi, insomma le solite porcate fasciste nei confronti di sloveni e in parte croati. E’ ovvio che queste persone, quando ne hanno avuto occasione, si sono rivalse sugli italiani presentandogli il conto (”SBAGLIANDO NATURALMENTE”), però come vedi violenza chiama violenza, con la differenza che a seminare l’odio sono stati proprio i FASCISTI, come è avvenuto nelle nostre terre.

# 11 davide75 il 07 mag 2009 alle 08:57

La proposta di Max non sarà mai presa in considerazione dai tristi epigoni stalinisti che ad Argelato, e non solo, abbondano. Hanno la maggioranza bulgara, però democratica, che consente loro il perpetuarsi dell’arroganza di sempre. Manca la generosità e la pietas doverosa per i forti e connaturata in chi ha nobiltà di animo, qualità del tutto tangenziali a chi si è abbeverato di spazzatura ideologica comunista. E’ un invito al buon senso che dovrebbe essere condiviso. Neanche a parlarne. Gli inguaribili nipotini di stalin affermano che non si possono onorare i Govoni perchè criminali. Eppure questi eredi e perpetuatori dell’infamia sinistra accettano vie e piazze dedicate a josip broz tito, a stalin, a lenin, a togliatti. CHE COERENZA! Per prevenire sicure proteste da sinistra a proposito della citazione di togliatti, vi faccio leggere quale spessore morale avesse: “Fu al XVI Congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica che Palmiro Togliatti (pagina 185 del resoconto stenografico) affermò: «È per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano». E ancora: “Nel ‘43, rispondendo alle sollecitazioni di quanti gli chiedevano di intercedere presso il tiranno, presso Stalin, a favore dei prigionieri in Unione Sovietica, cinicamente rispose: «Se un buon numero di prigionieri morirà in conseguenza delle dure condizioni di fatto non ci trovo assolutamente nulla da dire. Anzi, il fatto che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini e soprattutto la spedizione contro la Russia si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore, il più efficace degli antidoti. Io non sostengo che i prigionieri si debbano sopprimere, ma nelle durezze oggettive che possono provocare la fine di molti di loro, non riesco a vedere altro che la concreta espressione di quella giustizia che il vecchio Hegel diceva essere immanente in tutta la storia». Questi brani ed altri che definiscono icasticamente la figurina del migliore si trovano in rete ma io li ho tratti da “Il Giornale” maggio 2002. Più meritevole lui o o Ida Govoni, una ventenne torturata, seviziata, trucidata, derubata assieme ai fratelli, le cui ossa spezzate furono ritrovate anni dopo in una fossa comune? Per il nonno anche Ida era una criminale?
http://www.mascellaro.info/abes/mdre/mdre_17.php

# 12 lirero il 07 mag 2009 alle 17:46

Orpo! Perdinci! Mi era sfuggito! Il commento di davide spostato. Honni soit qui mal y pense! Rispondo affinchè non si pensi che concordo e mi debba vergognare di quello che ho scritto. “Basta col revisionismo” è l’imperativo arrogante, negazione della realtà che i comunisti, i maoisti, i nazisti, i fascisti, i castristi, insomma, tutti gli ammaliati da regimi inumani gridano per evitare la conoscenza delle vergogne della loro religione. E’ la frase rifugio di tutte le carogne della storia e di tutti i loro sodali. La storia se la vogliono scrivere e cantare da soli. Poichè ognuno di questi enfaticamente la declama, ne dovrebbe conseguire che il primo storico di regime detta la bibbia e guai a chiunque successivamente la voglia mettere in discussione. Una bibbia non si discute. Il commento di davide spostato, mi attribuisce il giudizio di dittatura “leggera” a proposito del fascismo. Non l’ho scritto, anzi oltre all’olio di ricino, ho ricordato ANCHE IL MANGANELLO. Non gli piace che dica del comunismo che fu 1000 volte peggiore del fascismo? Per acontentare chi definiva, e ancora rimpiange, il regime sovietico un faro della civiltà mondiale, abbasserò la stima a 500. Contenti? Tuttavia una valutazione deve essere fatta. Nel maledetto caso si dovesse scegliere, meglio l’olio di ricino o il boia? Meglio il confino o la Siberia? Meglio le manganellate o il manicomio? L’Italia uscì da un disastro bellico voluto dal fascismo, ma già alla fine degli anni cinquanta si parlava di miracolo economico. A un ventennio del crollo del comunismo, le nazioni che ne hanno GODUTO la civiltà ed il PROGRESSO, continuano ad esportare torme di derelitti e donne che preferiscono la prostituzione al dopo comunismo. Il fascismo soppresse delle fondamentali libertà politiche, sindacali, di stampa, di manifestazione della propria opinione, e non è poco, ma non può essere paragonato al comunismo che apprezzava (e apprezza) la vita umana come ognuno di noi gradisce un topo nella minestra. Il regime di mussolini non si trova nell’elenco dei regimi autori di genocidi che hanno caratterizzato il XX secolo come il più sanguinoso della storia umana, elenco nel quale i governi comunisti dell’URSS e della Cina sono autori di più della metà del totale dei macelli praticati da autorità statali contro le proprie popolazioni civili. Leggere per credere:
http://www.hawaii.edu/powerkills/20TH.HTM
E allora perchè non dirlo? Infine, dopo aver ribadito il pieno consenso alla proposta di Max, chiedo ancora se Ida Govoni, minorenne, deportata, seviziata, stuprata, assassinata con spranghe e bastoni assieme ai fratelli, sia da considerare criminale e perchè. Mio nonno lo avrei ascoltato e rispettato se mi avesse detto tutta la verità. Mai avrei preso le sue idee come eredità acritica.

# 13 lirero il 11 mag 2009 alle 21:25

Lirero, ma sei più nero di Calimero!
4 commenti lunghi lunghi (che non ho letto) senza che nessuno ti dica niente.
Madonna se sei fuori.
Mi ricordi il Miki sull’argomento rifiuti: incontenibile.

# 14 Cristian il 11 mag 2009 alle 21:51

Lontanissimo da me ergermi a giudice morale, senza avere la pretesa di una ricostruzione storica organica e’ possibile tuttavia stilare una successione di avvenimenti di sangue successivi al maggio del ‘45.
O anche a ritroso, se si vuole, magari preoccupandosi anche di dare ad ogni fatto un “perchè”, un motivo, una necessità storica contingente, semmai ce ne fosse uno. E’ forse utile ricordare ora che non tutti gli assasinii hanno neccessariamente una valenza politico-patriotica, ad esempio potrebbe essere che in alcuni casi possano aver utilizzato il contesto come alibi. O detta più intuitivamente:
“Una ruberia in tempo di guerra è pur sempre una ruberia”.
Questo, evidentemente, non svaluterebbe il ruolo o il valore di questa o quella parte ideale a cui eventualmente appartenesse il mariuolo.
Ci si può sbizzarrire poi nel concatenarli, ricercare tra di loro un nesso di “causa/effetto” ricercando negli uni il movente degli altri. Ma questo, aimhè, ho timore non porterebbe da nessuna parte.
Non so ne l’identità ne se fossero degni di nominare loro una strada, questi fratelli Govoni, ma se ci fosse un modo per poter constatare oggettivamente i fatti non troverei nulla di eclatante o scandaloso nel far ciò.
D’ altra parte, quando si guardi ad avvenimenti così lontani nel tempo che pur tuttavia dissodano odi così viscerali si corre il rischio di dimenticarsi il percorso che nel frattempo la Storia ha intrecciato: tali crimini infatti sono stati già indultati, come si fa sempre al termine di ogni guerra civile, da Togliatti nell’ intento necessario di chiudere un capitolo di un Paese e di guardare avanti.
Cosa rimane? Di importante poco o nulla.
Si potrebbe però menzionare che, di quella che si può definire Resistenza, facevano parte più anime, e da ben più tempo di quelle che poi successivamente dominarono la scena italiana. Amo ricordare che una delle prime battaglie in campo aperto contro milizie nemiche schierate fu combattuta nel giugno del ‘44 e vinta da Antonio Giuriolo al comando della giellina Brigata Matteotti in località Pont Canavese (TO).
Si potrebbe constatare che questa, seppur eroica e lodevolissima iniziativa, non avrebbe portato alla Liberazione d’ Italia senza il supporto logistico-militare alleato, e che per questo parvono del tutto infondate le pretese di una certa sinistra di una parificazione nelle cause che La determinarono tra partigiani e carroarmati americani.
Si potrebbe alfine smetterla di attribire all’ una o all’ altra parte tutta la Verità, arrendendosi all’evidente, inevitabile complessità dei temi trattati senza trincerarsi dietro un:”Ma alcuni avevano torto, altri ragione” come se potesse essere motivo dirimente o come se poi, successivamente anche quella ragione non fosse diventata torto di fronte una ragione più forte.
Già, si potrebbe, ma non si fa. Chissà perchè.

# 15 Enea il 12 mag 2009 alle 00:26

“GLI ESTREMI CHE SI TOCCANO” Continuo a commentare qui a causa dello stesso problema.
Il fascismo apprezzava la vita umana? come si può negarlo?
Infatti durante l’era fascista venivano organizzate delle vacanze premio, ti venivano a prendere a casa, ti caricavano sul treno e ti portavano in questi luoghi di vacanza (Germania, Polonia ma anche in Italia, a Bolzano o Carpi) naturalmente tutto spesato dallo stato, alla sera c’era anche in omaggio una minestra e se facevi il bravo anche col topo!
C’erano le visite guidate all’interno delle case del fascio, dove si intavolavano discussioni in modo pacato e del tutto democratiche, tutti esprimevano liberamente le loro opinioni, al massimo qualcuno alzava la voce, NON SI ANDAVA OLTRE!
Oppure, più recentemente, in Cile (anni 70) si poteva prendere un aereo di notte e poi raggiunta la giusta altitudine, un bel salto nel buio! che emozioni LE VACANZE ESTREME.
Pensate tantissime persone sono morte per mettere i bastoni tra le ruote a questi organizzatori, CHE PECCATO, dopo tutto erano dei BRAVI FASCISTI e avevano una grande considerazione per la vita umana.
E cosa dire delle potentissime economine dei paesi del sud e centro America: Bolivia, Perù, Cile, Colombia, Nicaragua, è proprio vero quando si esce da una dittatura di destra il progresso è assicurato! ah…dimenticavo le dittature non solo tutte uguali…
Naturalmente questi eventi venivano organizzati anche da Stalin, lui non poteva certo essere inferiore ai suoi STRETTISSIMI colleghi!

# 16 davide75 il 12 mag 2009 alle 10:24

Cristian non legge i miei commenti ma dai miei commenti desume che io sia più nero di Calimero. Singolare! Gli ricordo che la superficialità non aiuta. Se fosse stato meno fulmineo anche per la favoletta pubblicitaria, avrebbe evitato il paragone. Calimero era solo apparentemente nero, in realtà era bianchissimo. Bastava essere meno epidermici.

# 17 lirero il 12 mag 2009 alle 16:12

Un commento che va tenuto in pregio (finalmente!) è quello di Enea. Le sue note suggeriscono però qualche aggiunta. Ci furono dei regolamenti di conti (sic) che permisero a qualche debitore di saldare il dovuto con piombo. E si potrebbe concordare che episodi di questo tipo sono sempre avvenuti. Però lo si faceva a man salva sotto l’egida della resistenza pienamente solidale. Ci furono eccidi fomentati da odio politico, basta ricordare Fanin, Don Pessina (pensate alla vicenda del “Chi sa parli? Terribile!) E Don Tarozzi, e Don Donati e troppi, tanti altri. E Moranino? Senatore! Episodi di delinquenza comune sanati dalla amnistia di togliatti i meno schifosi, mentre quelli più efferati non ebbero giustizia perchè il PCI favoriva la fuga dei delinquenti oltre la cortina di ferro. Come la mafia che non abbandona i suoi accoliti. Però il nodo vero resta quello della resistenza comunista che NON voleva una democrazia occidentale, bensì una di tipo sovietico. Ed allora “il valore di questa …parte ideale” si svaluta, eccome! Sul valore ideale dei resistenti tanto di cappello, ma solo per coloro, come il fratello di Pasolini trucidato dai sinistri, che combattevano per l’Italia libera da ogni dittatura.
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/44/triangolomorte.htm

# 18 lirero il 12 mag 2009 alle 16:22

Con davide è impossibile trovare un linguaggio comune, neanche per una virgola. Lui finge di essere equidistante da ogni dittatura ma pende più della torre di Pisa. Io scrivo che il fascismo governava col manganello, con l’olio di ricino, con la soppressione delle libertà politiche, di stampa, sindacali, di manifestazione delle opinioni e lui ribatte, con ironia che non sa maneggiare: ma come sono bravi i dittatori di destra! Che senso ha? Mancano gli argomenti per una risposta che NON viene, che si EVITA, che NON si vuole affrontare, la richiesta di buon senso di Max che auspica il ricordo pietoso, cristiano, umano verso persone, i Govoni, vittime di una barbarie, afinchè sia cancellato il vulnus inferto alla ragione umana. Insomma, almeno a Ida, minorenne, rapita, derubata, stuprata, torturata, massacrata a colpi mi badili e picconi, vogliamo riconoscere l’infamia che ha subito? Credo sia questo che Max, lodevolmente, chiede. Il resto è vergogna sinistra.

# 19 lirero il 12 mag 2009 alle 16:46

L’articolo di Max mi stuzzica una domanda: cosa si intende per “Resistenza”?
“Resistenza” è il termine che si è utilizzato per indicare i movimenti armati popolari che,durante la seconda guerra mondiale, si opposero all’invasore tedesco o italiano (se preferite nazismo o fascismo) e contro i regimi politici da loro sostenuti.
In tutta Europa.
Laddove si sono costituiti governi apparentemente indipendenti, ma sostanzialmente al servizio dell’occupante nazista o fascista, la resistenza ha assunto ANCHE il carattere di guerra civile, cioè di scontro tra coloro che, appunto, resistevano e coloro che collaboravano.
Ora si dia il caso che la repressione di coloro che non si rassegnavano all’occupazione tedesca (o italiana per i territori fino al 1943 controllati anche dalle forze armate italiane) era coordinata dall’occupante e si avvaleva di forze collaborazioniste, alle quali, spesso, veniva assegnato “il lavoro più sporco” . E’ anche del tutto evidente che, per riuscire a reprimere una resistenza, bisogna contare su una serie di informatori, che, ovviamente, devono essere interni alle comunità che si intendono controllare.
E secondo voi, come accidenti venivano considerati questi informatori e collaborazionisti, dai resistenti? Amici in sbandamento emozionale o traditori della nazione? E come accidenti, secondo voi, i collaborazionisti consideravano i resistenti?
La Repubblica Sociale Italiana (Repubblica di Salò), analizzata con criteri “tecnici” storici può essere solo considerata uno stato collaborazionista: infatti la forza militare e l’amministrazione della Repubblica Sociale Italiana erano subordinate alla vigilanza tedesca. Ma la situazione italiana ha una caratteristica solo sua: l’Italia è la patria d’origine del fascismo (al quale Hitler, per sua stessa ammissione, si ispirò), e questo portò coloro i quali aderirono alla RSI a considerare i resistenti (anzi i ribelli come li chiamarono) traditori dell’idea fascista, quindi, giustamente da ammazzare senza alcuna pietà (ma anche in Ungheria, in Francia, in Norvegia, in Jugoslavia… eccetera c’erano ferventi fascisti e nazisti convintissimi che aiutare nazisti e fascisti ad eliminare i resistenti fosse cosa buona e giusta).
E secondo voi, dopo 50.000 partigiani caduti, 10.000 morti in eccidi (eccidio = almeno 7 morti civili. E quelli morti a gruppi di due o tre? Non contemplati dalla statistica storica), alè, finite le ostilità (a proposito la guerra in Italia finisce il 2 maggio 1945), amici come prima, e cosa vuoi che sia stata la guerra?
I conti, con gli strascichi della guerra civile si sono fatti in Italia e negli altri paesi d’Europa. A puro titolo informativo ricordo che, prima dell’amnistia di Togliatti, furono rinviati a giudizio 21.450 circa collaborazionisti; di questi subirono condanne il 27,6%; furono sentenziate circa 500 condanne capitali di cui eseguite 91; la Francia processò 50.000 collaborazionisti, ne condannò l’84%; le condanne a morte furono 7037 e 767 furono eseguite.
Insomma, la Francia, terra di diritti, mandò nelle patrie galere molti, molti più collaborazionisti di quanto non fece l’Italia.
Il caso dei Govoni mi sembra paradigmatico di quel che avviene nelle settimane immediatamente seguenti la fine di una guerra con caratteristiche “guerra civile”. Erano informatori? Vendetta per torti politici subiti due decenni prima? Un regolamento privato effettuato prendendo al volo una occasione? Sia quel che sia, dopo una guerra, che sia anche guerra civile, si regolano dei conti. E, visto che stiamo disquisendo del retroterra che ha portato alla Repubblica Italiana, beh, io penso che sia giusto fare rientrare nel Pantheon nazionale i morti della resistenza e dare umana pietas , e basta così, ai morti della parte che ha perso la seconda guerra mondiale. E meno male che ha perso.
P.s. Per saperne di più: M Dondi, La lunga Liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano, Roma, 1999. La ricerca storica a cui si sono ispirati molti, non ultimo Pansa

# 20 Mariarosa Cevenini il 12 mag 2009 alle 17:30

“GLI ESTREMI CHE SI TOCCANO”
La mia risposta in merito all’articolo di Max l’ho già scritta nei commenti iniziali, non c’è bisogno di scriverla due volte, leggitela! sei tu che hai elevato la discussione a livelli sovracomunali.
Mi dispiace che ti dia così fastidio il fatto che ci sia una persona che non la pensa come te, ma dopo tutto siamo in una democrazia con libertà di pensiero; capisco che per te è difficile da comprendere questo ragionamento, FORSE (spero di no) hai ereditato il modo di pensare che andava di moda negli anni quaranta!
Hai dichiarato: il comunismo è 1000 volte peggio del fascismo. Questa, Lirero, si chiama FAZIOSITA’ e tu ne hai da vendere, mi sa che pendi molto di più te! Sul comodino hai per caso la statuetta di Mussolini, se vuoi ti faccio recapitare quella di Stalin, così si fanno compagnia, non vorrei che soffrissero di solitudine.
Ti assicuro che l’ironia la maneggio molto meglio di te, visto che ho colpito nel segno, al contrario, mi sembra che tu sia molto forte con l’ipocrisia(tipica di chi pende troppo a destra): ti ostini a difendere l’indifendibile, prova a leggere il commento di Mariarosa, forse ti si apriranno gli occhi!

# 21 davide75 il 12 mag 2009 alle 18:24

Questa è l’ultima volta che prendo in considerazione parole in libera uscita. A che servirebbe? Ho scritto che il comunismo è 1000 volte peggio del fascismo. Mi sono sbagliato: è un milione di volte peggio. Chi può fare il dono di una statua di stalin? Solo chi ne ha diverse. Accetto, ma solo una mezza statua. Ho già scritto che per me stalin è sempre un mezzo eroe: nessuno ha ammazzato tanti comunisti come lui. La mezza statua regnerà isolata. Non ho mai posseduto simulacri di carogne. Una mezza la sopporterò perchè benemerita. Solo per quello che ho detto. Il commento della Signora Cevenini? Altra qualità rispetto alle insensatezze di Davide lette in precedenza. Credo tuttavia che, in questa occasione, la Signora Mariarosa abbia scritto usando prevalentemente il cuore. Anatomicamente ognuno sa dove sia posizionato. Ma si potrà ribattere.

# 22 lirero il 12 mag 2009 alle 21:54

Ah dimenticavo: quelle statuette io non le possiedo, non vorrei che qualcuno come te rimanesse senza!

# 23 davide75 il 13 mag 2009 alle 08:33

La resistenza, definita dagli agiografi “guerra di liberazione”, e vedremo a quale scopo, era composta da due componenti, una maggioritaria ed illiberale (comunista) che voleva collocare l’Italia nell’orbita sovietica ed un’altra, liberale azionista, cattolica che aveva il proposito di combattere ogni dittatura e portare la nazione in campo democratico. Si combattè una guerra civile, non da molto alcuni studiosi di sinistra lo ammettono, che, a differenza delle guerre civili combattute in epoche lontane quando si lottava per il potere, aveva lo scopo di imporre al nemico il tipo di società che il vincitore ritiene eticamente, civilmente, umanamente superiore: il modello in cui crede. Le due componenti della resistenza combatterono una guerra concordemente antifascista ma, rappresentando due modelli di civiltà radicalmente diversi, molto discordante nella forma. Il numero dei partigiani varia dai 130.000 del ‘44 ai 200.000 del ‘46 di cui circa 80.000 facenti parte delle formazioni non comuniste. Per una nazione con una popolazione di circa 43 milioni di abitanti, non si può dire una lotta di popolo, anche perchè a dimensione territoriale. Dai numeri comincia l’egemonia comunista che durante il periodo bellico compirà azioni meritorie e valorose, altre deleterie e discutibili come Via Rasella, Genova San Benigno, assassinio di Gentile, la cosiddetta strage Strassera (moranino), Pedescala ed altre. TUTTE, TUTTE queste azioni e quelle più nefande del dopo liberazione, furono compiute dalla componente comunista. Non ho mai letto che le componenti liberali avessero compiuto azioni riprovevoli o discutibili. Le subirono. Tuttavia la guerra civile fu definita “guerra di liberazione” (liberazione che la componente maggioritaria in realtà non voleva perchè il suo scopo era quello di sprofondare l’Italia in una dittatura più feroce) perchè si volle creare un mito, un punto di riferimento politico a fondamento della nuova idealità e moralità. Non si volle storicizzare la resistenza e porla sotto l’occhio postumo e critico. E’ chiaro che la sinistra comunista, che riteneva incompiuta l’opera ed era pronta con apparati, armi, organizzazione, per la seconda ondata (guerra di classe), dovette adattarsi, obtorto collo, alla situazione internazionale (Yalta). Il mito della “resistenza tradita” fu alla base delle nefandezze brigatiste. Come si vede, la resistenza per il suo carattere elitario, non poteva essere definita guerra di popolo, per la dicotomia del modello che proponeva, l’Italia non poteva essere definita come repubblica fondata sulla resistenza. Non si volle la cesura netta con un periodo passato storicizzandolo e si continuò con l’agiografia resistenziale. NIENTE REVISIONISMO. Non si voleva mettere in discussione il mito fondante. Furono necessari compromessi: la partitocrazia, la lottizzazione, il consociativismo. Il modello di riferimento del PCI (URSS) consentiva una sorta di conventio ad excludendum senza il necessario ricambio che solo una alternanza di governo avrebbe permesso. Per questo alcuni storici hanno scritto che la resistenza si pone come vizio di origine della repubblica. Io condivido questa opinione e trovo sgradevoli le critiche a Max che propone una revisione di buon senso. Dopo una guerra civile si regolano i conti? Perchè SOLO la parte comunista della resistenza li ha voluti regolare? I Govoni avevano conti in sospeso? Non si sa con certezza. Due di loro erano fascisti, si dice, motivo sufficiente per massacrarli? Leggete quanti aderirono al fascismo diventando poi comunisti riveriti :
http://www.laltraverita.it/pagina_principale_43.htm
Se ancora oggi e per fatti così lontani, persone che non hanno avuto parte alcuna in quelle vicende si ostinano con inumana protervia a negare il dubbio possibile relativo ai motivi delle mattanze, credo veramente che la resistenza comunista sia non solo vizio di origine della repubblica, ma sia anche incubatrice di rancori spregevoli.

# 24 lirero il 13 mag 2009 alle 21:31

Bruno Vespa ha letto il mio articolo e i commenti tutti e invidiosissimo ha deciso di fare una puntata del suo Porta a porta su questo argomento:
In questo momento su Rai1

# 25 max il 14 mag 2009 alle 22:50

Non riuscendo ad entrare in “Proviamo ad ascoltare”, scusandomi del disturbo, lo faccio molto sinteticamente qui.
Io ho “provato ad ascoltare”.
Che tristezza!!!!!

# 26 assai il 15 mag 2009 alle 13:02

Mi chiedo spesso cosa abbia questo paese di profondamente “malato”. Si, perchè qualcosa di insano aleggia, ma è difficile coglierne la sostanza…poi leggo queste cose, leggo i commenti, e capisco meglio. In primis, il fango melmoso in cui ci vuole trascinare chi utilizza il passato in una sorta di captatio beneveolentia per il presente. Inoltre, l’operazione viene fatta un pò alla “Rete4″, che manda sempre Don Camnillo e Peppone in oda in periodi elettorali, il che è anche banale.
C’è più di un argomento disponibile per giustificare ( giustificare? ) il perchè di una mancata targa ai Govoni. Dal buon senso ( ma non siamo inglesi ) alla ragione civile, anche se qui mi pare opportuno usare semplicemente quello più onesto, ovvero quello storico. Il mito degli “Italiani buona gente”, “I fascisti non erano cattivi han solo fatto la scelta sbagliata”, è un mito tutto italiano. Rimozione collettiva si chiama, leggetevi un bel saggio di Pavone o di Hobbsbawm: oppure riprendete in mano ( ce lo avete mai avuto? ) il bel librone della Arendt sul “totalitarismo imperfetto” e scoprirete di cosa stiamo parlando. Fare i conti con una dittatura ( si signori, è inutile che la meniate, scusate, con il nazismo e il comunismo perchè, come scrisse Pavone, i tedeschi e i russi sono stati per noi italiani sempre un gran capro epiatorio )è un processo difficile per un paese: ammettere di essere stati partecipi di una vicenda oltretutto fallimentare non è facile, tanto più quando nessuna effettiva e dura “espiazione” è stata fatta. Han pagato i Govoni, per intenderci, mentre il Fascistissimo Corriere della Sera pubblicava serenamente prima dell’8 Settembre e pure dopo.
Ne troverete 100.000 di Govoni in tutta Italia, così come troverete 100.000 Irma Bandiera. E allora cosa facciamo? Sprechiamo tanghe onorifiche, o finalmente questo diavolo di paese si deciderà ad affrontare il futuro, invece di voler sempre piegare il suo passato alle esigenze politiche del presente? Ma secondo voi, in Germania, fanno questo genere di discussioni? O han saputo affrontare la propria colpa per poi superarla? Io credo la seconda ( il 68 tedesco docet ), mentre ancora noi mettiamo in discussione quanto scritto nella Costituzione: una scelta di valori venne fatta, la si doveva fare per un dovere morale, e quella scelta deve essere universalmente portata avanti, perchè signori…SE VOI SIETE QUI A DIRE LA VOSTRA OPINIONE E’ PERCHè QUALCUNO HA LOTTATO PER POTERVELO PERMETTERE, che vi piaccia o no.
Il giorno in cui vedrò una targa per i Govoni ( ma anche per qualche altro fascista ) in questo paese, sarà il giorno in cui mi vergognerò profondamente di un paese in cui nemmeno UNA, UNA SOLA scelta di valori è stata portata avanti. Criticate politici corrotti e senza morale, ma una scelta vera non avete il coraggio di farla. Io ce l’ho. Scelgo di avere rispetto, umano, per chiunque è morto in guerra o guerriglia, poichè ho un senso morale e cristiano che me lo impone, e di cui vado fiera. Ma finisce qui. Non è stata una semplice “scelta sbagliata”, perchè quando attui 20 anni di dittatura hai tanto, tanto tepo per capire se hai fatto bene oppure no. E diciamocelo: a un sacco di gente andava bene quella dittatura. A un sacco di gente andava bene il comunista impiccato, e quando il comunista si è ribellato è diventato un “mostro”, un “bolscevico mangia bambini” ( tra l’altro, tutti i partgiani si sono trasformati magicamente tutti in comunisti, scordando i tanti cattolici, ad esempio, che han imbracciato il fucile ). Abbiate pazienza, ma o siete fortemente incapaci di vedere la strumentalizzazione di quanto sostenete e voi stessi affermate, oppure siete falsi, cosa che però con chi ha cervello non attacca. Viva la Resistenza, viva dio che potete parlare e riempire il web di citazioni storiche ( Pansa è uno storico…? E perchè non cita praticamente mai le fonti, perbacco! ) “alte” ( wikipedia si sa, è la Treccani de “no artri” ), però attenzione che a volerli rivalutare i Vinti magari vi tolgono anche Facebook, mentre voi vi arrovellate sul passato ( che nemmeno, credo, conosciate sul serio )c’è chi sta già pensando al vostro futuro.

# 27 Barbara il 18 mag 2009 alle 13:29

Mai avevo avuto occasione di leggere una accozzaglia così sgangherata di balordaggini goffe e di corbellerie sotto vuoto pneumatico. Dicono che ci sia sempre una prima volta per tutto ma credevo che superare l’impossibile … fosse impossibile. Questa volta l’asticella dell’inverosimile e del ridicolo è stata superata senza verecondia. Si comincia con “un paese profondamente malato” (?), con “qualcosa di insano che aleggia” (?), “il fango melmoso” (?), “captatio beneveolentia (SIC!). ULLALLA’! Proseguendo, anzi, regredendo arriva il consiglio buono: leggetevi Eric J. Hobsbawm! OTTIMO CONSIGLIO! Sapete chi sia? Lo dico subito o lo dico dopo? Lo dico subito: è quello ( non merita altre specifiche) che scrisse una pseudo storia del ‘900 “Il secolo breve” (The Age of Extremes 1994) riuscendo a non citare MAI i gulag sovietici in oltre 700 pagine di quella cosiddetta storia che piace ai sinistri e che NATURALMENTE NON deve essere soggetta a revisionismo. Pensate ad uno storico che scriva della Germania nazista senza citare le camere a gas o la rivoluzione francese senza citare il terrore. Qualche tempo dopo la inevitabile domanda gli fu posta. Lo sventurato così rispose: -«Per parlare del gulag – spiegò – avrei dovuto scrivere delle cose che sarebbe stato difficile dire per un comunista come me senza toccare la mia militanza e la sensibilità dei miei compagni». “Squisita confessione, dalla quale possiamo dedurre che nel suo vecchio cuore la fede nel comunismo non è stata mai così viva come da quando lui stesso ne ha riconosciuto il decesso. E continua a ispirarlo ancora oggi.” Ruggero Guarini-Il Giornale 14 Aprile 2007-. Ecco, questi sono gli storici ai quali la sinistra acefala si prostra e li indica come esemplari. Altri commenti letti, di ben diverso spessore di quello che io sto chiosando, vanno comunque in questo senso perchè sembrano ispirati dal titolo di un libro di Susanna Tamaro. L’ideologia è padrona, l’uso del cervello diventa opzione, riserva, anzi un lusso che non ci si deve permettere. Proseguendo l’esilarante lettura ci si imbatte in frasi apodittiche come questa: “…SE VOI SIETE QUI A DIRE LA VOSTRA OPINIONE E’ PERCHè QUALCUNO HA LOTTATO PER POTERVELO PERMETTERE, che vi piaccia o no”. Se il riferimento volesse suggerire l’opera dei comunisti rispondo subito che non mi piace perchè questi volevano imporre una dittatura un milione di volte peggiore del fascismo, se invece si volesse indicare (ma qualcosa più del dubbio mi dice che non sia così) l’intervento disinteressato degli americani, che hanno chiesto a noi solo la terra per seppellire i loro morti, e dei partigiani cattolici, liberali, e azionisti allora sono d’accordo. Continuando all’insegna dell’ameno, si legge: “Il giorno in cui vedrò una targa per i Govoni ( ma anche per qualche altro fascista ) in questo paese, sarà il giorno in cui mi vergognerò profondamente di un paese….”. Perchè scrive usando il futuro? Da un pezzo avrebbe dovuto vergognarsi. Vie e piazze dedicate a fascisti dichiarati, anche a rinnegati di comodo ce ne sono diverse: Mascagni, Pirandello, Silone, Pavese, Guttuso. Ad un ex repubblichino, FO, hanno conferito addirittura il premio Nobel. E’ vero che i giurati avevano soggiornato lungamente a Frascati prima della decisione, ma questo è un fatto. L’illustre e forbita scrivente voleva forse dire che chi non ha operato per il bene dell’Italia non merita riconoscimenti? Mi spiega, di grazia, perchè amministrazioni comuniste abbiano voluto dedicare vie o piazze a tito?(non interrogatevi, per le carogne MAI la maiuscola) Ha conquistato benemerenze con l’annessione dell’Istria e della Dalmazia, con le foibe, con l’esodo? E quali sarebbero i meriti di stalin (quella metà che non piace a me) e di lenin? Eppure la toponomastica di molte città. in particolare delle nostre parti, sciala carognando. E togliatti? Scusi, dimenticavo il suo particolare interesse verso i prigionieri italiani in urss. Infine resta la tristezza di doversi occupare di tanto ciarpame mentre la proposta di Max aveva un fondo di nobiltà e di giustizia: riconoscere il torto inflitto a persone solo per ragioni tribali. Ma per questi sinistri vale quanto detto da Guarini: nel loro cuore la fede nel comunismo non è stata mai così viva come da quando loro stessi ne hanno riconosciuto il decesso.

# 28 lirero il 22 mag 2009 alle 15:28

Si impone una riflesione dopo la lettura di commenti generalmente ostili alla proposta di Max. Perchè tanto astio, odio, ripulsa per una umanissima idea? Perchè il comunista antepone l’ideologia a tutto. Leggete la lettera che Emilio Sereni scrisse alla segreteria del pci, agosto 1950:
Cari compagni,come ho già comunicato oralmente al compagno D’Onofrio, il prof. Valdoni mi ha informato ieri che, all’esame istologico, il tumore alla tiroide, di cui la mia compagna è stata recentemente operata, è risultato di natura maligna; o, più esattamente, in via di degenerazione maligna. (…) I clinici non mi hanno nascosto la gravita della prognosi; non prevedono tuttavia un decorso troppo rapido e catastrofico, e non escludono la possibilità di un intervento che comporti una guarigione clinica, con l’arresto del processo degenerativo e con un bloccamento delle metastasi. (…) Al tempo stesso, tuttavia, i medici mi comunicavano che, purtroppo, i preparati di jodio radioattivo necessari al trattamento non sono disponibili in Italia; dove, semmai, se ne potrebbe solo in via eccezionale ottenere dall’America, ciò che è evidentemente da escludere nel caso della mia compagna.
Contro a questa situazione, che come potete immaginare gravemente mi preoccupa, ho avuto uno scambio di idee col compagno D’Onofrio a proposito della possibilità di far sottoporre la mia compagna al trattamento necessario, o ad altro equivalente, in Unione Sovietica o in un Paese di nuova democrazia. In occasione del mio prossimo viaggio a Praga, per la riunione dell’Esecutivo del Comitato mondiale, potrei informarmi delle possibilità di trattamento clinico colà esistenti, e pregare il compagno Fadeev di informarmi delle analoghe possibilità cliniche esistenti in Urss. Tutto ciò è subordinato, ben inteso, anche in questa prima fase puramente informativa, all’approvazione della Segreteria del partito.
Nel caso che da parte della Segreteria non ci fossero obiezioni, e che le possibilità di un efficace trattamento clinico in uno dei Paesi suddetti risultassero effettive, vi pregherei di dare il nulla osta allo svolgimento delle pratiche necessarie.
Vorrei farvi rilevare, in proposito, che, a parere dei clinici, il trattamento medico prospettato non solo è compatibile, ma anzi è consigliabile, con la continuazione della vita normale e del lavoro del paziente. La mia compagna potrebbe pertanto fornire, nel corso della sua eventuale permanenza nel Paese in questione, un normale lavoro produttivo. (…) Credo di poter dire, obiettivamente, che un eventuale lavoro della mia compagna (per il quale potrete avere le più recenti referenze dalla Delegazione commerciale sovietica) non sarebbe improduttivo. È chiaro comunque che, qualunque debba essere la vostra decisione, io mi rendo conto delle difficoltà che possono rendere impossibile la realizzazione della mia proposta.
Scusatemi cari compagni, di distrarvi, in un momento così grave per la vita del Paese, con una richiesta di carattere personale. Ho sempre condotto la mia vita di partito, credo, senza mescolarvi considerazioni del genere; e così ha fatto la mia compagna, che anche nei momenti più difficili ha sempre subordinato ogni preoccupazione personale e familiare alle necessità di lotta del partito. So che questo non è che il dovere di ogni militante; e non farei una richiesta del genere se non pensassi che essa è compatibile con un lavoro utile per il partito da parte della mia compagna; mentre mi darebbe, certo, nuova forza per il mio lavoro, liberandomi dalla preoccupazione di una impotenza di fronte al male della mia compagna, che potete pensare, quanto sia atroce.
Ringraziandovi, cari compagni, di quanto potrete fare, nei limiti, ben inteso, dell’interesse del partito.
Saluti fraterni, Emilio Sereni.
(Da «II gioco dei Regni», Clara Sereni Giunti editore.
Vorrei aggiungere qualche parola ma non ci riesco. Umanamente si è schiantati quando ci si imbatte in letture simili. Tutta la vita e la morte all’insegna del partito permettendo! Una brutalità senza limiti! Si può pensare che Max trovi ascolto? Date voi la risposta.

# 29 lirero il 22 mag 2009 alle 16:25

Per quanto riguarda l primo commento di lirero, devo dire, io non avrei speso mille parole per spiegare chi è Hobbsbawm: chiunque abbia un minimo di cultura storica lo sa. Comunque, se lei aveva bisogno di appuntarselo, va bene. Il resto è propaganda, e la storia con la propaganda non la mescolo: parliamo del nostro paese, dei nostri morti, restiamo qui, divagare serve solo alla polemica. Anzi: Don Camillo e Peppone, non se ne esce. O almeno, io ne esco, ho 30 anni non 90.
Per il secondo post: hai scordato (????) di mettere la data della lettera.

# 30 Barbara il 22 mag 2009 alle 16:53

Tutti sapranno chi sia Eric Hobsbawm, salvo coloro che non sanno neppure scrivere correttamente il suo nome poco riverito. Tutti coloro che leggeranno il commento sapranno anche che gli storici asserviti al comunismo, almeno quello di cui si parla ma NON SOLO LUI, chiudono gli occhi quando le tragedie sono commesse dai rossi. A chi avrà attribuito l’eccidio di Katyn? Per il secondo post hai dimenticato di leggere il commento.

# 31 lirero il 22 mag 2009 alle 20:16

Lirero ho letto tutti i tuoi commenti, mi hai illuminato. Ora sono con te.
Ti suggerisco azioni clamorose, devi fare conoscere la verità a tutta Argelato:
incatenati al sole davanti al municipio con un cartello: “Verità per i Govoni”.
Vengo io a portarti acqua e cibo.
Aspettami che arrivo. Se poi non posso vedrai che vengono davide75 o barbara.
Mariarosa, unico raggio di saggezza, prendi a mano te ’sto personaggio.

# 32 Cristian il 22 mag 2009 alle 21:33

Alquanto volubile Cristian. Prima ha scritto che non ha letto i miei commenti, ora afferma di averli letti tutti e fa così commuovere il mio pancreas. Chissà se avrà imparato la storia di Calimero, l’unica che lo interessi. L’idea di scimmiottare Pannella mi convincerebbe se avessi il cervello fuso. Anche per questo NESSUNO mi potrebbe prendere “a mano”. E nemmeno per il naso perchè non porto anello.

# 33 lirero il 22 mag 2009 alle 22:09

Quanti anni hai Lirero?

# 34 Cristian il 22 mag 2009 alle 22:37

Lirero a giudicare dal rancore che pervade ogni suo intervento devono essere stati anni terribili in questa terra rossa.
Ma si consoli con il Cavaliere adesso si toglie qualche bella soddisfazione anche se a Funo probabilmente dovrà aspettare ancora.
Un aiuto a max, qui trovi qualche indizio sull’età:
http://www.romagnamania.com/uomo/lirero

# 35 wargelato il 23 mag 2009 alle 08:03

E’ tornato il NERO-LIRERO sentivamo la tua mancanza! Non riesco a capire perchè nei tuoi commenti parli solo del comunismo e mai delle IMMENSE PORCATE del fascismo, e dire che avevi sostenuto di essere lontano da ogni dittatura. Qui si aprono due strade:
1-sei un gran FASCISTA, ipotesi molto probabile visto che ti ostini a non equiparare le due dittature;
2-sei di memoria corta, ipotesi poco probabile vista la tua cultura.
Perchè non ti compri una macchina del tempo e ti fai spedire direttamente negli anni trenta, così ti sentirai a casa, insieme ai tuoi simili; “cerca” di salutarmi Benito, ho scritto cerca perchè non vorrei che per errore ti mandassero in vacanza premio, ricordi…..
Ti ricordo anche che i comunisti mangiavano i bambini, non lo scrivi mai, perchè non ci illumini con un tuo FAZIOSO commento.
Buona giornata camerata LIRERO!

# 36 davide75 il 23 mag 2009 alle 08:39

Bel colpo!!
Avevo nasato che Lirero non fosse più giovane, ma sicuramente ancora giovanile visto che bazzica su internet e non solo su questo sito..
Conosco ragazzi che hanno voglia di destra estrema, magari simpatizzanti di Paolo Di Canio, ma nessuno possiede la miscela di cultura/rancore/frustrazione del Lirero, ci vuole un percorso lungo lungo per accumularla.. Pensa che nel 1937 mio papà doveva ancora nascere e tu invece eri già sul pezzo.
Magari i Govoni erano amici di famiglia e vedere la fine (orrenda) che hanno fatto ti ha provocato uno shock che ti accompagnerà fino alla fine.
Lirero, ora basta perché, sempre mio papà, mi ha insegnato che non bisogna litigare ne con la gente molto più giovane di te, ne con quella molto più grande e tu rientri nella seconda categoria.
Se ti ho fatto incazzare, perdonami, in fin dei conti ai tuoi occhi posso ancora sembrare un monello.

# 37 Cristian il 23 mag 2009 alle 13:47

Cristian, capisco la richiesta, ma per chi come me:
A) si è laureata in storia
B) ha frequentato archivi, tra prima e dopo la laurea, per circa tre anni
C) ha scovato pezzi di archivi di cui si era persa la memoria
la storia è una cosa seria. Fatta di ricerca che adotta un metodo fondato su:
1)la ricerca di fonti;
2)la verifica della loro autenticità materiale (la storiografia è piena di falsi, ad iniziare dalla famosa “Donazione di Costantino”);
3)la loro attendibilità (le memorie di Churchill sulla seconda guerra mondiale sono preziosissime, ma su certi argomenti non possono essere prese per oro colato);
4)il confronto tra fonti diverse e che presentino punti di vista diversi.
Ornai sono quasi 150 anni che la ricerca storica procede così e lo fa per non impiccarsi ad una sola versione, ma RICOSTRUIRE il passato, fino dove è possibile alla ragione umana. E tutto questo lavoro DIPENDE dalla qualità e quantità di fonti che si hanno sottomano. Fonti che, spesso sono disponibili decenni dopo gli eventi: ad esempio in Italia, per legge, si può accedere ai documenti di amministrazioni statali solo DOPO 40 anni e questo per gli storici è un problema ed un limite
Quindi per me è NORMALE che le interpretazioni storiche cambino col tempo = man mano che si acquisiscono fonti (ad esempio l’apertura degli archivi dell’ex-URSS è stata una “chicca” per gli storici che si occupano del secolo ventesimo!).
Quindi a me le ossessioni di qualche frequentatore del blog, che per motivi suoi ce l’ha con un pensiero politico che la storia ha pensionato, (comunismo marxista-leninista) proprio non interessano. Sopratutto se queste ossessioni sono esternate, traduco dal dialetto , “solo per criticare” .
A me interessa capire il motivo per cui crisi economiche, politiche sociali, rapporti internazionali conflittuali, culture diverse (e religioni e pensieri politici sono cultura), hanno interagito tra di loro, modificando e “sterzando” la vita di milioni di persone.
E poi cercare di capire cosa sta dietro le parole della storia, parole che generalizzano, ma anche definiscono, come ho provato a fare nell’articolo “Una ciliegia di nome “guerra”.
E poi cercare ci capire se e quando pensieri “vecchi” potranno “tornare di moda” e come trasformati. E siccome tre, quattro anni fa pre-dissi il ritorno di Giovannino Keynes, caro Cristian, ti pre-dico che fra un po’ ci ritroveremo tra i piedi un certo Carletto Marx.

# 38 Mariarosa Cevenini il 23 mag 2009 alle 13:56

E poi, Cristian, con questo caldo…spargere raggi, addirittura! Ne sparge già anche troppi il sole, che tiene in vita noi e il pianeta che ci fa vivere. Ma coraggio pure, verranno giorni migliori!
Buona domenica.

# 39 Mariarosa Cevenini il 23 mag 2009 alle 14:08

Keynes forever, come lo pronunciavamo noi, con un accento sulla “e” finale e tre “esse” bolognesi in fondo.

# 40 Cristian il 23 mag 2009 alle 14:19

Bravo Lirero, hai trovato l’errore nella doppia vignetta…!!! Per il resto, Maria Rosa s’è spiegata fin troppo, ogni storico sa quanto tu affermi: il problema è che in tanti s’improvvisano. Per il resto ho già ddetto tutto, vado a leggere altro. Buona domenica a voi.

# 41 Barbara il 23 mag 2009 alle 15:41

I devastati mentali, anzi, politicamente colretto, gli ipodotati mentali reduci dalle cloache del comunismo svaccano a loro modo. O sei d’accordo con loro o sei fascista. Non hanno nemmeno capito che la proposta di Max, che io reputo sempre assennata, non è stata formulata con lo scopo di rivalutare il fascismo (non l’avrei sostenuta) ma con l’intento di ripensare e riparare (in maniera simbolica) a delitti commessi a danno di gente INNOCENTE, tenendo conto che il tanto tempo passato dovrebbe indurre tutti a ragionare, se si possiede la materia grigia, storicizzando i fatti. Una buona parte della gente è dotata di materia grigia però si tratta di escrementi di cane. La convinzione che i Govoni TUTTI fossero fascisti, anche se NON E VERO, è motivo sufficiente per cervelli iperdotati di deiezioni canine, sempre usando il politicamente colretto, per ritenere giusta una schifosa mattanza. Va male, l’abbiamo capito. Valutando il resto del pecoreccio, posso dire di non aver mai nascosto la mia età (ved. La raccolta differenziata dei contrari al PaP # 22 lirero il 01 dic 2008 alle 15:50) . La buona sorte mi ha aiutato a non prendere parte a quella vostra sbornia ideologica demenziale irresponsabile chiamata ‘68 ed a non subire l’imbarbarimento della scuola operata dagli insegnanti sessantottini. UN GRANDE VANTAGGIO! Se questi sono i vostri argomenti sappiate che ho ben 11 anni meno di un vostro idolo: la carogna fidel castro. Ma soprattutto la mia materia grigia non ha origini canine. Infine il fascismo mi fa schifo ma il comunismo, ancora presente e pertanto più pericoloso, mi fa RIBREZZO! La Signora Cevenini, che non fa parte del gruppo sbarellato sopra descritto ma simpatizza per questo, ci fa sapere che ha una laurea e tante ricerche al suo attivo. Mi felicito. Che uso ne fa? Credo che Eric Hobsbawm possa vantare credenziali migliori ma la sua opera didattica, storica, di ricerca merita poca stima, meno credito e nessuna considerazione. Le ossessioni di qualche frequentatore di blog che per FONDATISSIMI motivi ce l’ha con LA PRATICA di una religione che:
a) ovunque si sia imposta lo ha fatto con la violenza;
b) ovunque abbia imperato ha determinato la distruzione della società civile;
c) ovunque sia stata spazzata via ha lasciato morte, desolazione, miseria.
Potrà essere normale che le interpretazioni storiche cambino nel tempo, non in questo blog dove si URLA: BASTA REVISIONISMO! A che cosa? Ad un pensiero politico che la storia ha pensionato? NOOOO! Ripeto le parole di Ruggero Guarini: “nel loro cuore la fede nel comunismo non è stata mai così viva come da quando loro stessi ne hanno riconosciuto il decesso”. BASTA LEGGERE I COMMENTI. E gli argomenti? “Un aiuto a max, qui trovi qualche indizio sull’età” Max avrebbe bisogno di questo? Max, credo, preferirebbe che gente minus habens non scrivesse commenti che meritano la definizione MOLTO opportunamente affibbiata da Villaggio al film ” La corazzata Potemkin” - una cagata pazzesca -. Opera sovietica. Naturalmente. Come i commenti.
Ps. Perchè se il comunismo è morto e sepolto tanti si inc. pardon, si arrabbiano quando se ne ricordano i crimini?
Ps.2 Rivedremo carletto marx? La Sibilla nostrana auspica altri cento milioni di morti. AD MAIORA!

# 42 lirero il 23 mag 2009 alle 17:04

Lirero, mi stai dando del:
“devastato mentale”, “ipodotato mentale”, “persona con cervello iperdotato di deiezione canina”, “sessantottino”, “pecoreccio”, “sbarellato”?
E’ una domanda.
No perchè, anche se ti nascondi dietro un nick name non è che puoi scrivere proprio tutto quello che ti passa per la tua mente illuminata.
Sennò comincio a giocare (molto) sporco anch’io.

# 43 Cristian il 23 mag 2009 alle 19:00

Ho saputo che ci sono persone che frequentano questo sito e che sono avide di nuovi documenti che aiutino l’interpretazione e la comprensione della storia. Può darsi che quello che fornirò ora sia già noto ma non citato con la dovuta frequenza ed evidenza: “”Anzi, dirò di più, già negli anni cinquanta il gruppo dirigente PCI riteneva fallito il sistema sovietico: non riuscivano nemmeno a distribuire le merci che producevano. Per quel che mi riguarda sono stato una volta sola in vacanza all’est, è stato nel ‘51 in Romania, e mi è bastato. Da quella volta ho deciso che Imperia è il posto più bello del mondo”.(La Stampa-30 Ott.1991) Per ora non svelo il nome dell’intervistato che così si espresse. Qualche indizio c’è già per dare una risposta. Un fascista? Un rinnegato trotzkista? Un esponente del Vaticano? Un socialfascista? Cucchi o Magnani? Un esponente delle Forze Oscure Della Reazione In Agguato (FODRIA)? Tutto è possibile. A voi.
Ps. Cristian mi pone una domanda. Rispondo IO, IO non mi nascondo dietro un nickname. Nei miei commenti ho già indicato il mio nome, il mio cognome, l’età, il luogo di nascita. Lui, che io sappia NO. Ma non importa, non gli chiedo niente e può giocare sporco ( ma che vuol dire?) come fanno tanti. Lui si ravvisa nella descrizione da me fatta? Dipende da lui, solo da lui. Ho scritto altre volte che i comunisti, quando temporaneamente accantonano l’ideologia, sono persone ed amici (ne ho, perfino parenti) come tutti. Si può parlare di caccia, pesca, donne, sport, cucina, rusco ed altro e si comportano come tutti. Hanno una opinione non assoluta e settaria. Ma quando si tocca il partito del cuore sono intrattabili. Questo è l’aspetto che io giudico.

# 44 lirero il 23 mag 2009 alle 21:00

Questa mattina ho visto la trasmissione di LA7 “Omnibus”. Ospite unico il giornalista Gianpaolo Pansa. A beneficio dei pochi che non lo conoscono preciso che si tratta dell’autore de “Il sangue dei vinti”, il libro che ha fatto venire il sangue agli occhi ai sinistri trinariciuti. Il conduttore Piroso lo ha interrogato a proposito del suo nuovo libro “Il revisionista”, libro che, ci scommetto, farà tracimare la bile anche ai nipotini di stalin che in questo blog strepitano: “NO AL REVISIONISMO!” Pansa, uomo di sinistra che, rara avis, non ha riposto il cervello, essendo il suo esente da guano, nella cloaca dell’ideologia, ne “Il sangue dei vinti” aveva descritto, fra tante altre, anche la mattanza dei fratelli Govoni. La rivisitazione della agiografia della resistenza gli ha procurato l’ostracismo della sinistra TUTTA in forme diverse, dalla plebea e svaccata di Reggio Emilia fino alla “solidarietà tartufesca dei vertici del partito per cui ha sempre votato, fino ad indurlo a lasciare il gruppo De Benedetti che lo ha avuto per lustri come collaboratore. Parlo di questa trsmissione perchè i suoi giudizi si attagliano perfettamente all’argomento che Max ha posto all’attenzione e spiegano la ripulsa alla sua proposta. In particolare due valutazioni di Pansa, una pronunciata in diretta che prende spunto dall’episodio citato di Reggio e ricordava che il primo ad esprimergli solidarietà fosse stato Napolitano e solo dopo la comparsa sui giornali di questa notizia, prodi, fassino e veltroni lo chiamarono al telefono con espressioni solidali. Tuttavia la notizia di questi contatti non venne passata alla stampa dai tre tartufi. Meglio che i compagnucci non sappiano, e questa “tartufata” gli ha fatto dire. ” La sinistra nelle sue varie facce è CODARDA e si aggrappa solo all’antifascismo”. L’altra sua valutazione è passata come scritta: “Questa è una Italia dove c’è una sinistra carogna che non smette di odiare, di incitare alla violenza.”. C’è forse qualche differenza, non parlo della forma, con quello che anche io scrivo? E non trovate che sia segno di codardia e odio basare certi commenti sull’età di chi ha idee diverse per insinuare una possibile demenza senile e magari una pazzia degna di manicomio come si faceva in urss? Ma non sentite i miasmi che promanano da certe segnalazioni: “qui trovi qualche indizio sull’età” scrive un epigono di jezov, e il piccolo olezzante berija che replica: “Bel colpo!” come a sottintendere: ora lo interniamo. E poi con eleganza da sottolineare - non posso litigare con te, rimbambito, come con i bambini, immaturi. E’ miseria umana, ma posso esprimermi così, e non trovarmi in manicomio, SOLO perchè la resistenza comunista non ebbe la possibilità di imporre la dittatura che voleva. Dicono che la gioventù sia una malattia che guarisce col tempo. Varrebbe come speranza per loro se non fosse che il cervello che hanno è già in coma irreversibile.

# 45 lirero il 25 mag 2009 alle 19:28

Devo fare una aggiunta opportuna ed inaspettata al mio precedente commento. Intanto rilevo che ancora nessuno ha scritto che Pansa sia un fascista, come è stato scritto per me, anche se esprimo, ma in modo MOLTO meno brillante, documentato ed elegante ( ma non è per questo che mi gratificano con l’epiteto FASCISTA), le stesse opinioni, Può darsi che i soliti non autosufficienti chiedano aiuto alla Signora maestra (pardon Professoressa) per una risposta che mi metta a “posto” (state freschi!). C’è ancora tempo, anche per capire chi sia il personaggio che fece la dichiarazione contenuta nel commento N. 34. Attendo fiducioso. Accidenti, dimenticavo l’aggiunta, eccola: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=353855

# 46 lirero il 26 mag 2009 alle 15:05

Scusatemi, intendevo il commento N. 44. Il commento N. 34 contiene una domanda capitale che lascia in sospeso l’umanità intera. Un po’ come le dieci domande che “Repubblica” propone ogni giorno. Come si fa ha lasciare l’intero genere umano in tale incertezza? E’ una crudeltà.

# 47 lirero il 26 mag 2009 alle 15:29

Mamma mia, che vergogna! Ho scritto “ha” verbo anzichè “a” preposizione. Mi invento una consolazione: chi legge commenti zoppi impara a zoppicare.

# 48 lirero il 26 mag 2009 alle 16:23

Lascia un tuo commento a "Gli estremi che si toccano"

Devi autenticarti per lasciare un commento.

  • Manifesti taroccati
Manifesti Taroccati
I manifesti elettorali taroccati. Da una idea di Giordano. Se sei registrato su argelato.info puoi pubblicare anche i tuoi!
  • Il CercaRifiuti
Raccolta differenziata - come differenziare i rifiuti
  • Mappe cassonetti
Visualizza le mappe dei
cassonetti
di Funo
e Argelato Capoluogo
  • Avis
  • Auto e Motori

BMW Z4. EMOTIONS AND SENSATIONS

Provata la nuova Bmw Z4

La prima novità 2009 per la Bmw, è una di quelle novità “con il botto”: la nuova Z4. La grintosissima spider tedesca è equipaggiata con 3 motori a benzina (23i da … »

  • Links