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La Comunità della Venenta, un esempio di solidarietà

Durano da 25 anni i successi della comunità
di Franca Tombini

Erano 25 anni fa, per i ragazzi della Comunità Venenta, le idee c’erano; latenti, ma erano nell’ aria.
Bagnarola fu la prima realizzata, era il 1988.
Una casa un po’ diroccata, le cui pietre trasportate con la carriola per accomodarla, contribuirono a tenere unita non solo la casa, ma anche le varie persone che partecipavano ai lavori.
Si trasferirono nella casa suddivisa solo da muri in cartongesso, ma bastava per stare insieme.
I vari ragazzi e famiglie, contribuirono a farne una casa abitabile e con la serenità consapevole di fare nelle intenzioni qualcosa di buono. Aiutavano come potevano le persone che ne sen­tivano il bisogno, sempre con la mira di raggiun­gere progetti migliori e la preghiera era sempre presente nel loro tempo e nei loro cuori.
Intanto le famiglie crescevano. Poi finalmente, un segno del Signore per quel loro percorso così gravoso.
La chiesa della “Madonna della Venenta”, con annessa villa, si presentò come la soluzione dei loro problemi: 950 metri all’interno di un parco di 10.000 mq.
Era l’anno 1990. Ne presero possesso tutti insie­me e quanti tra loro avevano casa la vendettero per comprare l’immobile.
I primi tempi furono molto faticosi per i vari lavo­ri di ristrutturazione: la chiesetta, la grotta con la Madonnina, la casa con tanto di pizzeria annessa. Anche alcuni nonni, che ora ci guardano da las­sù, aiutavano di buona lena, materialmente o con la loro presenza, come la sottoscritta, testimone da 25 anni di tutto il loro operato. Oggi sono una nonna anch’io.
Quella pizzeria divenne un punto di incontro di tante persone, in allegria: volontari e ragazzi di altre parrocchie, che continuano a prestare il loro aiuto alla comunità.
Iniziò così il loro lungo cammino, durante il quale uno dei due fondatori è volato in cielo.
Chissà, forse da lassù vede realizzate tutte le idee che, come lui, avevano nel cuore e nella mente tutti i componenti della comunità 25 anni prima.
” In tutto questo tempo hanno aiutato le persone bisognose, moralmente e materialmente, ospi­tandole in comunità, finchè nel 2001 presero l’iniziativa di diventare “ONLUS” per impegnarsi maggiormente nell’ambito sociale e con gli Enti pubblici.
Tutti i mercoledì organizzano un’uscita alla sta­zione centrale con indumenti per bisognosi e i senzatetto, insieme ad un piccolo ristoro, il tutto contornato da un momento di preghiera.
Esiste anche un punto d’ascolto per persone in difficoltà. Tra le altre realizzazioni la casa di acco­glienza per ragazze madri.
Nel teatro di Argelato inoltre, organizzano anche dei recital, a sfondo religioso e in chiave moderna per essere più vicini ai giovani.
Ed ora un salto di qualità perchè è noto ed è in fase di attuazione il progetto “Sorridere insieme”.
In questo progetto principalmente c’è la Pet-The­rapy, cura dell’animale da compagnia.
Ne traggono vantaggio persone down, autistiche, con handicap fisici o motori, Alzheimer, depres­sione e disturbi fisici.
Il contatto relazionato a carezze e coinvolgimento con l’animale produce benefici effetti di rilassa­mento e serenità.
Chiunque potrà godere della compagnia di questi sensibili animali che donano il loro amore verso l’uomo a scopo terapeutico, guidati da operatori qualificati.
Coadiuvante alla pet therapy è la Musicoterapia, una disciplina terapeutica che utilizza il linguag­gio musicale come espressione comunicativa tra il paziente e il musicoterapeuta stimolando mi­glioramenti psicosomatici su persone affette d1 handicap.
Vi è anche un Centro di Educazione cinofila chiamata “Scodinzolando”, cioè a tutta gioia, a 360 gradi, perchè i! migliore amico dell’uomo, il vo­stro cane, possa avere una educazione di base pe un corretto rapporto di comportamento. Così pur il corso di agility insegna al cane a superare gli ostacoli, giocando con soddisfazione con il coordinatore o con i bimbi col solo scopo del diverti mento.
Per donne in gravidanza è stato istituito un corso particolare, per abituare l’animale al nuovo arrivo. del cucciolo uomo e non doverlo allontanare dalla famiglia come di solito si fa, così possono crescere insieme in compagnia.
Tutte queste iniziative, quindi, non fanno che aumentare i meriti della “Comunità Venenta”, impegnata in incoraggianti imprese, sempre a favore degli altri.

 
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