Gli articoli dei lettori
Prevenire e preservare l’occupazione femminile
Un convegno sulle prospettive lavorative durante e dopo la crisi economica
Martedì 24 marzo 2009
Ore 20,45
Centro Civico
Funo di Argelato
Nell’ambito delle iniziative organizzate dal gruppo le Donne e la vita, patrocinate dal Comune di Argelato, il terzo incontro dedicato alle donne e lavoro.
Tra i presenti:
Antonella Raspadori, CGIL - Politiche di genere
Fausto Nadalini, CGIL - Camera del Lavoro Metropolitana
Luigi Pasquali, Sindaco del Comune di Argelato
Saranno messi in discussione dati e soluzioni relativamente all’ impiego delle donne.
La crisi economica sta colpendo pesantemente il nostro Paese. A livello nazionale i dati previsionali di IRES CGIL pubblicati il 16 marzo 2009 sono agghiaccianti. Si ipotizza per il triennio 2007/2010 una perdita pari al 4% di PIL. Nel 2010 l’area di instabilità lavorativa investirà 3 milioni e mezzo di persone di cui il 52% sono donne, in maggioranza tra i 25 e 44 anni con diploma di scuola media superiore che vivono soprattutto al nord (il dato di instabilità è del 43% per le donne contro il 37% degli uomini). Anche a Bologna e provincia si conferma questo trend, infatti, alla fine del 2008, il 58% dei 47.000 disoccupati sono donne e la maggioranza si trova nella fascia di età 25/34 anni.
Dei 6.300 lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a dicembre 2008, le donne sono il 53 %.
L’80% di nuove assunzioni riguardano i lavori a termine e il 55% sono donne.
“Questi dati non riguardano il pubblico impiego, - dichiara Antonella Raspadori della CGIL -dove le donne superano il 70% e la CGIL sa già che nelle scuole del nostro territorio da settembre 2009 circa 700 persone, tra insegnanti e personale non docente, resteranno senza lavoro, di cui oltre 500 sono donne.
Per loro gli effetti potrebbero essere molto pesanti: per molte potrebbe significare la rinuncia all’autonomia e al benessere conquistati negli anni ‘70. La crisi ridisegnerà non solo il tessuto economico e produttivo, ma rischiamo che cambi profondamente anche il modello sociale colpendo le donne doppiamente. La CGIL è impegnata ad affrontare la crisi nelle aziende, nelle fabbriche per impedire i licenziamenti che sono un dramma per le famiglie, ma che significano anche la cancellazione futura di posti di lavoro. Nello stesso tempo però siamo impegnati anche ad orientare le scelte per il dopo crisi sia sul piano economico produttivo sia sul piano dello stato sociale”.
Ufficio stampa – Dora Carapellese