Gli articoli dei lettori
Raccolta rifiuti Porta a Porta
L’ambiente e’ un bene di tutti, vivere in un ambiente sano interessa a tutti. Per noi, per i nostri figli e per le future generazioni, ne deriva che la raccolta differenziata e’ importante.
E fin qui tutti d’accordo.
Quando ho sentito parlare di “porta a porta” e a farlo era il comune dove vivo, mi sono preoccupata. Molto.
Ho pensato che tutte le mie abitudini dovevano cambiare.
Andavo dicendo:
“io differenzio gia’”, la carta e’ accatastata in un angolo della terrazza e un paio di volte al mese chiedo a mio figlio di portarla nel “bidone della carta”.
“le bottiglie di plastica sono schiacciate e riposta nella sportina della plastica”.
“Lattine e vetro”.. “in un’altra sportina”, appoggiata in un altro angolo della terrazza, quando ti ricordi di portarla nella campana, la sollevi e dovunque fosse appoggiata lascia un alone di sporcizia che ogni volta e’ da pulire.
Mi giustificavo …
“No”… “l’umido no… non e’ comodo”, “i sacchetti si sciolgono” a tre metri dal bidone ti accorgi di aver perso liquame e avanzi per la strada… “l’umido non fa per me”.
Totale finale il bidone dell’indifferenziato sempre pieno, ogni giorno il “rusco” da portare nel cassonetto.
Ora se differenziare e’ impegnativo, il porta a porta mette ordine alle nostre confuse idee.
Credere che il porta a porta dei rifiuti possa migliorare le abitudini e aiutare nell’organizzazione puo’ essere discutibile, ma una volta provato, tornare indietro non conviene.
Abito in un condominio, la situazione e’ comune a molti di voi e anche pensandoci non trovo una soluzione migliore del porta a porta.
Non differenzio ogni volta che mi trovo in mano qualcosa, differenzio un paio di volte a settimana, forse tre.
Ho un unico bidone, che ha sostituito il “pattume tradizionale”, nella stessa posizione di prima, lo apro, ci inserisco la bottiglia di plastica schiacciata, il rotolo finito dello scottex, la lattina di aranciata.
Prima di uscire di casa suddivido in tre sporte differenti il materiale che trovo all’interno del bidone, scendo le scale e ripongo nei bidoni condominiali il materiale. 300 secondi per aiutare l’ambiente.
Prima ci impiegavo di piu’.
Ora in tutto questo ho alcune difficolta’, ad esempio la lattina di tonno unta e puzzolente.
Non lo nascondo, la lavo prima di inserirla nel bidone.
La lavo in lavastoviglie insieme ai piatti, giusto o sbagliato mi evita la puzza in casa e fuori, quindi preferisco cosi’.
A volte il contenitore lavato e’ cosi’ pulito che mi viene voglia di conservarlo e usarlo per altri oggetti, o per una nuova cottura, come puo’ essere per una teglia di alluminio.
Siamo abituati a buttare nel pattume per spostare la responsabilita’ ad altri; il comune deve preoccuparsi dei rifiuti, deve smaltire ma non di fianco a casa nostra, in un altro posto… non e’ dato sapere dove.
Chi di voi ha figli o mariti abituati male, vive la stessa realta’ con gli indumenti da lavare.
Per non sforzarsi di mettere una giacca in croce e nell’armadio o usare l’attaccapanni, vi ritrovate il cesto della biancheria colmo di cose che avete stirato il giorno prima…
Non si aveva voglia di riporlo nell’armadio, sarebbe stato da piegare e da riordinare, il cestone in bagno e’ davvero molto piu’ comodo.
Ecco come si ragiona quando ri-vogliamo il nostro cassonetto.
Sono curiosa di conoscere le difficolta’, penso che con un po’ di organizzazione il tutto si risolva, ma potrei sbagliarmi non conoscendo le realta’ di ognuno.
Come ho risolto l’umido? Me lo ha suggerito l’assessore all’ambiente, dicendo “tenga il bidoncino a fianco al lavello e lo trovera’ comodissimo”.
Aveva ragione.
Talmente ragione che non ho piu’ la necessita’ di avere un bidone per l’indifferenziato e’ sufficiente un contenitore molto piccolo che svuoto una volta a settimana nel bidone che tengo in cantina, ma che potrei tenere in terrazza, oppure in giardino o in garage.
L’ ho preso grande perche’ non avevo fiducia nel sistema, lo svuotero’ forse fra sei mesi ed e’ talmente vuoto che non ci si crede.
Si ricicla davvero quasi tutto. Mi sono ricreduta e non capisco perche’ non abbiamo cominciato prima.
I dubbi iniziali si son trasformati in certezza e oggi i vantaggi sono evidenti.
Ci si sente utili, si e’ corretti e si contribuisce in modo positivo.
Mi chiedo cosa aspettiamo a farlo tutti?
Se diventa una abitudine quotidiana non ci faremo piu’ caso, vi ricordate con l’euro… per quanto tempo abbiamo continuato a fare i conti in lire facendo ridere le nuove generazioni… , ora ci guardano, diamo l’esempio, differenziamo per non farli disperare nel prossimo futuro.
Forse puo’ aiutare pensare alla carta come ad alberi, che forniscono materie prime oltre a purificare l’aria e a diminuire l’inquinamento acustico e lo smog di ogni giorno.
La raccolta differenziata e’ una oppurtunita’ per diminuire i problemi derivanti dal tenore di vita consumistico, il servizio porta a porta rende queste azioni una sana abitudine.
Vorrei invitare a leggere e commentare l’articolo “Raccolta rifiuti Porta a Porta “ scritto da ELLY il 22 Giugno, perché da quando è stato scritto non ha avuto nessun commento diretto. Sarà che mi ritrovo in piena sintonia con tutte le considerazioni e gli esempi fatti che non ritornerei assolutamente indietro.