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Sicurezza sul lavoro: in testa gli infortuni nell’edilizia

Un progetto di formazione per fare comprendere ai lavoratori la percezione dei rischi che corrono sul lavoro, soprattutto nei cantieri
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Formedil -l’ente bilaterale per la formazione in edilizia, costituito dalle associazioni im­prenditoriali e dalle organizzazioni sindacali regionali del settore delle costru~ioni - in collabo­razione con l’assessorato al Lavoro della Regione Emilia-Romagna ha realizzato un progetto di for­mazione per la sicurezza dei lavoratori. Il proget­to è stato presentato nei giorni scorsi a Bologna in un convegno dal titolo “Un impegno condi­viso: la formazione per la sicurezza in edilizia”. Se in regione nel 2005 sono calati gli infortuni sul lavoro (-2,4% rispetto al 2004) e le malattie professionali (~16%);: non sono invece diminuiti gli incidenti mortali _e quelli che provocano gra­vi invalidità. Dai dati Inail risulta che sono stati 135.~49 nel 2005 gli infortuni in Regione e 136 le morti bianche certificate, di cui ben 75 sono attribuibili a incidenti stradali collegati all’attività lavorativa: Settore critico rimane quello dell’ edi­lizia e delle costruzioni, dove sono stati 13.355 i casi di infortunio denunciati.
Il tasso di violazione delle norme sulla sicurez­za complessivamente in tutti i settori (dato dal rapporto tra imprese controllate in cui sono state riscontrate irregolarità e il totale delle imprese controllate in regione), è risultato pari al 23% del totale. AI di sopra del tasso medio regionale si colloca il comparto edilNtasso di violazione pari al 38,7%) ed immediatamente al di sotto il com­parto metalmeccanico (22,8%).
“La sicurezza sul lavoro, particolarmente in edili­zia, è una grande priorità del Paese, e finalmente si sta lavorando a livello nazionale ad un Testo Unico, che sta procedendo con il parere favore­vole delle Regioni - ha detto il Presidente della

Giunta regionale Vasco Errani - Noi qui oggi pre­sentiamo un progetto molto importante, perché dimostra la capacità di cooperare tra le forze eco­nomiche e sociali, i sindacati, le istituzioni che contraddistingue da sempre la nostra Regione: costruire politiche di formazione che mettono al centro il tema della prevenzione e della sicurezza è un elemento decisivo”.
Gli enti bilaterali di settore della Regione (Scuole Edili e Comitati Paritetici Territoriali), ali’ entrata in vigore delle norme relative alla sicurezza sui cantieri, hanno realizzato
negli ultimi anni nume­rose attività formative, interessando nella solo la nostra regione decine di migliaia di addetti. Tutta­via, si avverte l’esigenza di ulteriori azioni di mi­glioramento nella pre­venzione degli infortuni sul lavoro maggiormente legata a specifiche tipo­logie costruttive.
Il progetto presentato da Formedil Emilia-Roma­gna prevede di formare i lavoratori nel percepi­re il rischio con modelli
facili da comprendere, adatta bili ad ogni realtà produttiva e facilmente aggiorna bili a seconda dell’ evolversi delle lavorazioni in cantiere.
“Il progetto è stato costruito con l’ausilio di un gruppo tecnico che si è costituito all’interno del­l’assessorato al Lavoro, a cui ha partecipato anche l’assessorato alla Sanità, oltre a imprese, sinda­cati e Formedil - ha spiegato l’assessore regiona­le al Lavoro, Paola Manzini - Il Progetto guarda
non solo alla formazione, ma anche a costruire un modello culturale che affermi il concetto della sicurezza.
La situazione attuale testimonia che dobbiamo abituare le persone a valutare il rischio, questo è l’unico antidoto: il rischio non si potrà mai eli­minare del tutto, occorre saperlo valutare. Que­sto vale soprattutto per i lavoratori immigrati che hanno bisogno di particolari mediazioni per af­frontare il tema della sicurezza”.
“Lo strumento principale per perseguire la cul-
tura della sicurezza nel settore dell’edilizia è la qualificazione dei la­voratori - ha aggiunto Giovanni Bentini, presi­dente di Formedil Emi­lia-Romagna - Per quali­ficazione intendo tutela della sicurezza sul lavoro, prevenzione e crescita professionale e che tali concetti, non dissociabili dalla formazione, sono anche obiettivi di grande
valenza culturale e socia­le. Un dialogo continuati­vo su questi temi con la Regione Emilia-Romagna
è ormai irrinunciabile perché la qualità sociale, che è tra gli obiettivi strategici di questa Giunta, impone anche di accompagnare i cambiamenti strutturali di un settore strategico per il territo­rio”.
Consapevoli che imparare a lavorare in sicurezza rappresenti la somma di diversi interventi, che vanno dall’informazione alla sensibilizzazione, dall’apprendimento di comportamenti responsa-
bili alla formazione professionale, la regione si sta attrezzando con una cabina di regia che com­prende gli assessorati più direttamente coinvolti, dalla Sanità alle Attività produttive, dall’Istruzio­ne formazione Lavoro all’Organizzazione, che si occupa degli appalti. Inoltre, la Regione intende coinvolgere gli istituti di ricerca e le facoltà uni­versitarie, per individuare nuove soluzioni lavora­tive per le professioni con soglie di rischio molto elevate.
Ma fondamentale rimane la formazione e la dif­fusione di una nuova cultura del lavoro: negli anni più recenti sono state approvate importanti leggi nazionali e regionali per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri, potenzia­re gli interventi pubblici in materia di controllo e prevenzione e promuovere qualità e sicurezza del lavoro sia nel percorso scolastico che attraver­so progetti mirati nei settori e verso i soggetti più a rischio. Il 16% dei lavoratori infortunati nella nostra regione è costituito da extracomunitari, i migranti hanno una possibilità di infortunio che è superiore addirittura del 50% rispetto a quella dei lavoratori italiani; una incidenza simile si ri­trova nei lavoratori precari, soprattutto se titolari di forme contrattuali di brevissima durata, che si infortunano praticamente il doppio di qualsiasi addetto.
L’Emilia-Romagna ha provveduto, prima in Italia a disciplinare i corsi di formazione per l’attività lavorativa di montaggio, smontaggio e trasfor­mazione di ponteggi, e i moduli di sicurezza nei percorsi integrati tra istruzione e formazione sono stati già sperimentati. Inoltre, la regione intende realizzare anche campagne informative e di sensibilizzazione, per promuovere attività di informazione capaci di raggiungere anche i lavo­ratori atipici e i lavoratori di piccolissime imprese

 

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