Rassegna stampa
Nuovo stadio: si dialoga su Bentivoglio
Dalla Provincia nessun ostacolo: "In quella zona è previsto un polo funzionale" di Luca Sancini e Simone Monari
Se il mercato è la priorità del Bologna, la partita vera, quella complessiva che coinvolge anche il futuro societario, si gioca attorno all´ipotesi del nuovo stadio, inevitabile fulcro, con annessi e connessi, della gestione della famiglia Menarini. Che mai l´ha sbandierato, questo progetto, ma non l´ha nemmeno mai nascosto. Gli incontri istituzionali fra il geometra Renzo e la Provincia vanno proprio in questa direzione. Il tema è caldo e la recente apertura del sindaco Cofferati, che sul Corriere di Bologna s´è detto disposto a prendere in considerazione l´ipotesi di un nuovo impianto, ha rasserenato la proprietà rossoblù, ultimamente preoccupata dal lungo silenzio e dalla complessa situazione politica a Palazzo d´Accursio, dopo l´annunciata non ricandidatura di Cofferati. L´idea di Menarini è realizzare il suo progetto nell´area che confina fra Argelato e Bentivoglio: da Palazzo Malvezzi, l´apertura è stata immediata. «Anche perché - spiega il vicepresidente Giacomo Venturi - in quella zona il piano territoriale di coordinamento provinciale ha già previsto un polo funzionale». Il che significa che lì il nuovo stadio si può tirar su. A Medicina, dove doveva sorgere Romilia, questo requisito mancava. «Dunque tutte le verifiche tecniche preliminari non servirebbero, perché le abbiamo già fatte noi». La strada, se non spianata, sarebbe quindi molto più agevole. «Abbiamo capito che la volontà è quella di realizzare una struttura che possa sostituire quella esistente: moderna, polifunzionale, al servizio di una comunità metropolitana come quella di Bologna. In un contesto di crisi come quello attuale è nostro dovere valutare con la massima attenzione eventuali progetti di questa portata. E quella di Funo-Argelato-Bentivoglio è una direttrice strategica per lo sviluppo futuro del territorio provinciale». A questo punto viene chiamata in causa la famiglia Marchesini, costruttori noti in città col marchio Galotti, proprietari del centro tecnico di Casteldebole e da qualche settimana in continuo contatto coi Menarini. Le due famiglie si dividono infatti non pochi terreni nella zona compresa tra Funo, nel comune di Argelato, e Bentivoglio. Circa un anno, un anno e mezzo fa, la famiglia Marchesini presentò un progetto che è attualmente al vaglio delle istituzioni: di fatto, un ipermercato a marchio Coop a Funo. Che possa sorgerne uno attiguo al nuovo (eventuale) stadio targato Menarini è dunque da escludere. «Se ci sono più progetti nell´ambito di uno stesso polo funzionale - precisa Venturi - è dovere dell´amministrazione pubblica valutare le possibili diverse opzioni per ricercare e valorizzare al meglio quello che è l´interesse pubblico, che noi, come istituzioni, dobbiamo sempre perseguire». Un´annotazione che somiglia a un invito. Che i due costruttori possano spartirsi la torta ci sta. Anche se, in via non ufficiale, la famiglia Marchesini ha frenato ieri l´ipotesi, circolata negli ultimi tempi, di un suo ingresso all´interno del Bologna, che sarebbe poi un ritorno, oltre trent´anni dopo, nel pianeta rossoblù. Il calcio non sembra proprio rientrare nei loro progetti, ma i colloqui fra Luciano Marchesini e Renzo Menarini, i due patriarchi, sono da tempo in corso e sembrano destinati a proseguire.
Fonte: Repubblica.it (13 gennaio 2009)