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Lo sport per tutti. Tutti per lo sport
Il futuro delle discipline è nelle mani delle società, ma anche di istituzioni e cittadini
La crisi economica e sociale che attraversa il Paese, colpisce duramente anche qui, nell’organizzazione e promozione delle attività sportive di base.
II ridotto apporto di risorse per lo sport, rischia di tradursi in una mortificazione dell’associazionismo sportivo, con grave impoverimento del tessuto sociale, dove questa forma di volontariato è un elemento di aggregazione importante e vitale.
Oggi siamo tutti di fronte ad una sfida ardua e difficile: come risolvere il problema delle risorse senza comprimere lo sviluppo delle attività sportive.
Le difficoltà per il nostro comune sono ancora maggiori, dal momento che le nuove strutture sportive realizzate negli ultimi anni, richiedono un aumento degli oneri di gestione.
Non abbiamo pertanto di fronte un passaggio facile, ma credo che da noi esistano volontà e intelligenze sufficienti per farvi fronte positivamente.
D’altronde, già in passato l’associazionismo sportivo ha dimostrato di essere in grado di affrontare situazioni difficili e di riuscire a fare cose importanti con pochi mezzi e risorse.
Ma il problema odierno non è solo quello di chiedere ulteriori sforzi al volontariato sportivo, ma è quello di non abbandonarlo a se stesso e di non delegargli la soluzione di tutti i problemi dello sport.
Nella nostra realtà, quando parliamo di sport di base non è in discussione l’organizzazione di qualche disciplina sportiva, ma si ragiona della qualità della vita dei luoghi in cui viviamo.
Fare vivere lo sport, significa contribuire ad una migliore vivibilità e crescita della comunità.
Sarebbe quindi sbagliato delegare questo impegno solo alle società sportive, ma occorre che se ne facciano carico tutti, istituzioni, associazioni, cittadini.
Solo così si potrà fornire il giusto e necessario sostegno al volontariato sportivo, e trovare le idee, le risorse, i percorsi nuovi per risolvere i problemi a cui siamo di fronte.